Giuseppe Buzzanca è stato condannato a 1 anno e 8 mesi per abuso di ufficio, ed al contempo assolto dal reato di peculato poiché il fatto non sussiste. Era attesa da ieri la sentenza della seconda sezione penale, presieduta dal giudice Mario Samperi, riguardo al processo “Ecopass”, con imputato l’ex Sindaco di Messina. Dopo la requisitoria di ieri pomeriggio, in cui il Sostituto Procuratore Antonio Cachietti aveva richiesto per l’ex primo cittadino una condanna a 4 anni per peculato, e le arringhe dei difensori Marcello Scurria e Tommaso Autru Ryolo, il processo di primo grado si conclude così.
Il Collegio si è riunito in camera di Consiglio, ha vagliato tutti i documenti prodotti durante la lunga fase dibattimentale ed ha emesso la sentenza poco dopo le 17.30. Permane dunque la condanna per abuso di ufficio, nonché l'interdizione temporanea dai pubblici uffici, ma decade quella di peculato, per cui ieri l'accusa aveva richiesto 4 anni. Secondo la sentenza, l'ex Sindaco dovrà anche risarcire i danni alla parte civile, il Comune, rappresentato dall'avvocato Oreste La Torre. Il risarcimento sarà liquidato in separata sede.
La vicenda risaliva al 2013 quando Giuseppe Buzzanca fu indagato e poi rinviato a giudizio poiché ritenuto colpevole di aver utilizzato una parte dei fondi Ecopass per pagare il consulente piacentino Lino Girometta. La storia riguardava il contenzioso da 52 milioni di euro che il Comune di Messina aveva con la ditta Torno Internazionale di Milano che, nel 2008, si vide rescisso il contratto per il completamento degli svincoli di Giostra-Annunziata, poi passati alla ditta di Borella e infine all’impresa Ricciardello di Brolo. Due anni dopo che la Torno chiese un risarcimento, Buzzanca affidò una perizia a Girometta senza ritirare l’incarico precedente e, secondo le accuse di allora, utilizzando per il pagamento i soldi del capitolo Fondi Ecopass.
Il processo, che si è tenuto dinnanzi alla seconda sezione penale del Tribunale di Messina, era iniziato nel marzo del 2014, dopo che il Gup Maria Teresa Arena, sulla base delle indagini preliminari, aveva deciso di rinviare a giudizio l’ex Sindaco della città per abuso d’ufficio e peculato. Alla lettura della sentenza, oggi pomeriggio, erano presenti anche i legali di Buzzanca che si sono già dichiarati pronti a ricorrere in appello: "Commenteremo la sentenza dopo che leggeremo le movitazioni – hano affermato i difensori Autru Ryolo e Scurria – ma non possiamo certo non considerare il fatto che il nostro assistito sia stato assolto dal reato più grave, quello di peculato". (Veronica Crocitti)