Giornata della Giustizia, Silvestri difende l’indipendenza del giudice

Ha avuto un successo inaspettato la Giornata della Giustizia, organizzata a Messina il 17 gennaio scorso dalla Giunta sezionale dell’Associazione Nazionale Magistrati. Aula Magna gremita dal mattino fino a sera, per un sabato di condivisione e riflessione sui temi attuali che riguardano la giustizia in Italia, sempre più inaccessibile per un crescente numero di cittadini. In serata, la voce di Maurizio Marchetti e Maria Serrao ha accompagnato i visitatori in un’interessante viaggio nella giustizia in letteratura. La lettura è stata resa ancor più emozionante sia perché nella cornice di Palazzo Piacentini che dall’accompagnamento del maestro Orazio Corsaro. A chiudere la giornata, l’esibizione del coro del Maurolico-Verona Trento, diretto dal maestro Dario Pino.

Il cuore della Giornata è stata però la mattinata, con la lectio magistralis del professore Gaetano Silvestri, il messinese Presidente Emerito della Corte Costituzionale. Accompagnato da Maria Teresa Arena, responsabile dell’Anm messinese, Silvestri ha ribadito quel che in questi anni ha affermato più volte, in interventi e scritti, sui principi costituzionali che regolano il sistema giurisdizionale italiano, e la bontà di tali principi. Particolarmente sentito, visto il periodo storico, il passaggio sull’introduzione delle sanzioni civili per i giudici. Una proposta di riforma al quale il costituzionalista si è sempre opposto.

“Il giudice è investito di un compito delicatissimo – ha spiegato Silvestri – la sua sentenza opera la “rimozione autoritaria del dubbio”. Ma il giudice, pur chiamato ad un compito delicatissimo, è pur sempre un uomo. Nessun uomo è un eroe, ha bisogno di essere tutelato in questo delicato compito, non può operare sotto il ricatto, lo spettro della vendetta. Deve essere tutelato da ciò come dal suo stesso egoismo, perché ogni potere contempla la seduzione del suo abuso. Soltanto le garanzie di indipendenza dal potere politico e dalla chiamata in responsabilità gli garantiscono una tutela. Senza contare che, in caso di responsabilità, poiché è ovvio che tutte le parti che hanno la peggio nel processo chiamerebbero in causa il giudice, tutti i procedimenti raddoppierebbero di numero. Questo mentre si chiede al sistema italiano di garantire la certezza del diritto, anche e soprattutto nella risoluzione in tempi certi delle controversie. Senza contare – ha concluso il costituzionalista – che nei casi di colpa grave il nostro ordinamento prevede già delle sanzioni, civili e disciplinari, a carico dei giudici. Al di fuori di quelle, non si può porre il giudice sotto il ricatto delle parti”.

La Giornata della Giustizia è stata un’occasione preziosa per aprire alla città uno dei suoi più bei palazzi, Palazzo Piacentini, un vero scrigno architettonico e pittorico, quasi sconosciuto. Un invito che i cittadini hanno raccolto, vista la grande partecipazione all’evento. Nell’atrio erano esposti tavole didascaliche dei tesori del palazzo, ed era possibile ammirare anche gli stand espositivi di Polizia e Carabinieri, che hanno messo in mostra le divise storiche e altri cimeli.