Mentre dopo le prime alzate di scudi successive alla pubblicazione della graduatoria degli Enti finanziati con l’Avviso 8 essere calato il silenzio, in riva allo Stretto un giudice emette una sentenza che avrà conseguenze sull’intero panorama siciliano del pianeta Formazione.
La vicenda è quella che riguarda il licenziamento collettivo, nell’ottobre del 2014, di 500 operatori dell’Enfap. Nell’autunno di due anni fa infatti l’Ente era uno di quelli finiti nell’inchiesta Corsi d’oro ed era anche incappato nell’elenco di quelli per i quali l’ex assessore regionale Nelli Scilabra, alle prese con una riforma ancora abbozzata, non aveva concesso l’accreditamento. L’Enfap, che peraltro non nuovo a ritardi nel pagamento degli stipendi per mesi e mesi, adducendo come causa le lentezze della Regione nell’erogare le somme, aveva licenziato gli operatori delle varie sedi dell’isola.
Mentre la riforma è rimasta nelle secche della politica e della burocrazia per altri 2 anni, 15 dipendenti dell’Enfap di Messina si sono rivolti al Tribunale del lavoro.
Ieri è arrivata la sentenza che dà ragione alla tesi portata avanti dagli avvocati Fabrizio Grosso e Marzia Schepis e dispone il reintegro dei lavoratori, nonché il pagamento di quanto dovuto, contributi compresi.
E’ una sentenza che, nel settore della Formazione, divenuto ormai un vero e proprio far west può fare “storia”, soprattutto adesso che uno dei punti più contestati dell’Avviso 8 è il mancato obbligo per gli Enti di attingere agli operatori dell’Albo regionale. Negli anni degli scandali per i corsi d’oro e le inchieste, mentre a Palermo fioccano le prime condanne, e dopo che gran parte degli Enti coinvolti non hanno più ricevuto gli accreditamenti, a pagarne le spese sono stati migliaia di lavoratori, quelli confluiti appunto nell’Albo dei formatori. L’Avviso 8, come detto più volte, nei fatti sancisce la rottamazione di operatori che hanno lavorato anche per 20 anni nel settore, ed apre le porte a nuove pericolose operazioni clientelari, lasciando mano libera ai nuovi enti accreditati.
Restano fuori dal mercato del lavoro i licenziati in massa, i cassintegrati, quelli per i quali in questi anni non c’è stata alcuna garanzia se non la speranza.
L’assessore regionale Marziano dopo le prime polemiche seguite alla pubblicazione della graduatoria Avviso 8 (che prevede oltre 136 milioni di euro per i 212 Enti accreditati), ha cercato di smorzare i toni e avviare alcuni confronti con i sindacati. Ma da tempo non ci sono novità, neanche sul fronte dei pre-pensionamenti concordati con il Ministero, nè sui corsi Oif (obbligo formativo), né tantomeno sui criteri per le nuove assunzioni o sugli sportelli.
Probabile che la campagna referendaria abbia “congelato” le problematiche più attuali. Appena un mese fa il deputato regionale Nino Germanà lanciava fuoco e fiamme sulle procedure che rischiano di lasciare in strada, soprattutto a Messina, centinaia di operatori.
Nel frattempo arrivano altri ricorsi.
A protestare, a Messina, sono i vertici della Scuola Edile, rimasta esclusa dalla graduatoria degli Enti finanziati, nonostante i risultati ed i progetti. E’ cioè in una posizione in graduatoria tale da essere ritenuta meritevole di risorse ma non tra quanti concretamente quelle somme le avranno.
“Il Presidente Gaetano Mancuso ed il Vice Presidente, Giuseppe Famiano, a nome del Consiglio di Amministrazione dell’Ente Scuola Edile di Messina e Provincia (Esemep) esprimono fortissimo rammarico. Si tratta, secondo gli organi di gestione dell'Ente bilaterale costituito da Ance ed Organizzazioni Sindacali di categoria, Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Feneal-Uil, di un atto che penalizza l'attività di formazione svolta dall'Esemep durante gli ultimi trent'anni nel settore dell'edilizia, effettuando centinaia di corsi che hanno qualificato e riqualificato operatori, tecnici, liberi professionisti ed imprenditori delle costruzioni, affrontando le innovazioni e le esigenze che vengono dal mercato del lavoro e godendo della massima stima.
Accreditato presso la Regione Siciliana dal 2003 l’Ente ha sempre operato correttamente nella Formazione Professionale Regionale, ed in quest’ultimo decennio ha formato 351 tecnici nel comparto dell’edilizia e nella pianificazione del territorio e dell’ambiente, oltre ai circa 8.500 tra imprenditori, operai e professionisti che, frequentando le attività formative, hanno appreso nuove competenze spendibili nel mondo del lavoro. La Scuola Edile di Messina, si è caratterizzata per l’impegno profuso durante le attività formative, fornendo ai partecipanti, senza spese a loro carico, borse di studio ed attività di stages in eventi nazionali del comparto edile, come il SAIE di Bologna o le Fiere di Roma e Ferrara, così da mettere i corsisti a diretto contatto con il reale mondo sempre più evoluto nei sistemi, nella tecnologia e nell’informatica applicata ad un settore così complesso e variegato. Non includere queste attività tra quelle finanziabili dall'Avviso 8 crea una situazione di grave disagio per l'Ente Scuola Edile che non si arrenderà a questo primo giudizio negativo, anche per non deludere i tanti giovani (quasi 60), già in possesso della preiscrizione”.
In tutta la Sicilia sono numerosi i ricorsi degli Enti esclusi e le proteste, anche politiche di quanti si chiedono il perché di tante esclusioni (e di alcune inclusioni) e perché tra tutte le realtà proprio Messina sia stata penalizzata.
Rosaria Brancato