Il progetto c’è e domani andrà al vaglio della Conferenza permanente per l’approvazione. Se l’organismo composto dai rappresentanti del settore giustizia e dai tecnici del Comune di Messina darà l’ok, il trasferimento del Tribunale del Lavoro e del Giudice di Pace nei locali ex Inps di via Romagnosi sarebbe più vicino.
Lo spiraglio è arrivato mercoledì scorso, con il deposito della relazione tecnica da parte dell’ingegnere Mellini, il professionista incaricato di valutare l’idoneità dei locali prima occupati dagli uffici Inps in pieno centro cittadino. Un progetto partito con la proposta del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati, e in particolare della tesoriere Aurora Notarianni, subito condiviso dal consigliere Panebianco che si è attivato con il presidente dell’Ordine Domenico Santoro per il primo sopralluogo, reso possibile per la immediata disponibilità del direttore Inps Mastroeni.
Nel periodo del lockdown e durante il successivo avviso della fase 2, l’ingegnere ha proseguito a lavorare sugli spunti emersi dopo il sopralluogo effettuato insieme al presidente della Corte d’Appello Michele Galluccio nello stabile. E’ quindi arrivato ad un progetto di massima che spiega come è possibile adeguare i locali, quanti e quali uffici sarà possibile ricavare. In sostanza potrebbero trovarvi posto l’intera sezione Lavoro, dagli uffici del Tribunale a quelli di Corte d’Appello, e quelli del giudice di Pace. Verrebbe meno, così, l’oneroso costo degli affitti dello stabile di via Malvizzi, peraltro non adeguato a livello di sicurezza.
“Un vantaggio di non poco conto – spiega Galluccio – sempre di affitto si tratterebbe, ma la locazione sarebbe da concordare tra uffici pubblici e comunque il canone di locazione andrebbe ad un ente pubblico e non ad un privato. Ma, soprattutto, si tratterebbe di una ubicazione unitaria per un intero settore di giustizia”.
Il Primo Presidente è pronto quindi a sostenere il progetto in Conferenza permanente, che si riunirà domani per la prima volta dopo lo stop di marzo – l’ultima seduta è stata a fine febbraio – e successivamente, se la commissione darà l’ok, in tutti gli uffici competenti, dal Ministero al Demanio.
Il progetto, infatti, prevede un iter comunque complesso. La valutazione della stima dei costi e della fattibilità è del Ministero, che al Demanio chiederà a sua volta una valutazione tecnica. Infine, ci sarà da stabilire chi dovrà pagare i costi dell’adeguamento sismico, se l’Inps o il Guardasigilli. E capire quando e come è possibile rescindere il contratto di locazione su via Malvizzi.
Insomma, ci sarà da “spingere” il progetto anche a livello politico. “Purtroppo per la fattibilità di ogni progetto che ci riguarda l’ultima parola spetta alle sfere politiche di fatto e lì non possiamo che fare sentire la nostra voce, sperando che ci ascoltino. Certo, non possiamo dire che negli ultimi anni le necessità del Distretto di Giustizia messinese siano state nelle priorità delle politiche di settore”, conclude amaro Galluccio.