Via libera del Consiglio comunale al piano tariffario Tares e agli emendamenti “salva-famiglie ed imprese”

Contare il numero delle volte in cui nelle ultime 48 ore si è cambiata idea sulla Tares è diventato impossibile. Tares originale, semplificata, vecchia Tarsu, ognuno ha detto la sua in questi due giorni di incontri che porteranno al Consiglio comunale convocato alle 18. Una seduta fondamentale per le sorti di Palazzo Zanca perché dalla tassa sui rifiuti dipende il bilancio di previsione 2013 che oggi il Consiglio dovrà quantomeno incardinare. Se salta la Tares salta il bilancio, il Consiglio va a casa e il Comune al dissesto.

Ieri sera sembravano alla fine essere quasi tutti d’accordo per provare a predisporre gli atti necessari per passare dalla Tares alla Tares semplificata e alleggerire così il peso di un tributo che si è rivelato pesantissimo soprattutto per determinate fasce di cittadini e categorie di commercianti.

Dunque oggi durante un’altra seduta straordinaria della Commissione Bilancio è ricominciata la discussione. Anche oggi c’erano consiglieri, gli assessori Ialacqua e Signorino, il segretario Le Donne, i revisori dei conti, i dirigenti di Messinambiente e del Dipartimento Tributi. Un’altra lunga seduta per cambiare di nuovo idea. Niente più Tares semplificata, si resta alla Tares originale ma si mette in atto il “piano b” che già ieri era stato ipotizzato. L’obiettivo resta infatti quello di creare una tassa che possa essere distribuita nel modo più equo possibile. Siccome i criteri della Tares sono molto stretti e non si possono modificare, approvando oggi il Piano finanziario i consiglieri inseriranno anche alcune variazioni che consentiranno di rendere un po’ meno dura la batosta Tares.

In fretta e furia è stato preparato un emendamento di indirizzo che aggiunge al regolamento la possibilità di inserire riduzioni ed esenzioni oltre a quelle già previste nel documento. Si aiuteranno in questo modo soprattutto le famiglie numerose e in condizioni economiche disagiate, famiglie che proprio per il fatto che la Tares si basa anche sul numero dei componenti del nucleo familiare pagano una tassa più alta. Si andrà incontro anche ai commercianti che appartengono alle categorie 22, 27 e 29, cioè ristoranti, trattorie, osterie, pub, ortofrutta, pescherie, fiori, pizza al taglio,bachi di mercato di generi alimentari. Si tratta delle categorie con i rincari più alti. Anche per loro il Consiglio proporrà un aiuto in base a volume d’affari e fedeltà contributiva.

Per concedere queste riduzioni e non creare buchi, visto che si devono coprire i 44,4 milioni di costo totale del servizio, si farebbe riferimento al “fondo svalutazione crediti” fissato in 2 milioni di euro e inserito nel piano finanziario per la gestione rifiuti. Un fondo previsto per ammortizzare il rischio di mancata riscossione che il Ministero prevede debba ammontare allo 0,5% del totale complessivo tariffario. Per Messina dovrebbe essere dunque di circa 500mila euro ma l’amministrazione ha preferito prevedere 2 milioni di euro, ritenendo la cifra “maggiormente realistica”. Una parte sarebbe dunque destinata a ridurre le tasse per le fasce disagiate, riducendo di conseguenza l’evasione a cui si andrebbe incontro visto che queste fasce probabilmente non pagherebbero comunque perché impossibilitate. L’ennesimo cambio di rotta sarà approfondito prima in Commissione Bilancio che tornerà a riunirsi alle 17, prima del Consiglio. Ed alle 20.20 circa il Civico consesso ha dato il via libera alle tariffe, approvando i due emendamenti che potremmo definire "salva-famiglie ed imprese" (APPROFONDIMENTI IN SEGUITO).
Francesca Stornante

Sabato, 30 novembre, 2013 – 17:50