44 milioni di euro. E’ questa la cifra che il Comune verserà nelle casse dell’Atm nei prossimi tre anni in cambio del servizio di trasporto pubblico che l’azienda di via La Farina renderà alla città. Sono questi i numeri che stanno alla base del “Contratto dei servizi di trasporto pubblico locale su gomma e ferro e per la gestione dei parcheggi nel territorio del comune di Messina” che ieri pomeriggio la giunta Accorinti ha esitato dopo mesi di lavoro congiunto tra l’Atm e il Dipartimento Viabilità del Comune. Un importante documento che adesso dovrà passare al vaglio del Consiglio comunale per diventare effettivamente esecutivo, un passo che però rappresenta indiscutibilmente un punto di svolta nella gestione dell’azienda e nella programmazione di un servizio che necessita in ogni modo di una spinta importante per rispondere concretamente alle esigenze dei messinesi. Uno strumento fondamentale che manca dal 1999, che serve a regolare i rapporti tra Comune, ente proprietario, e Azienda e dunque a stabilire quali e quanti servizi vengono richiesti a fronte di un impegno economico annuale. 44 milioni che saranno così ripartiti: 16.885.000 euro per il 2015, 14.275.000 per il 2016 e 12.980.000 euro per il 2017.
Un impegno economico che si abbassa rispetto ai 17 milioni che Palazzo Zanca ha girato all’Atm in questi ultimi anni e che si pone esattamente in linea con progetti e obiettivi inseriti in questi ultimi mesi nel Piano di riequilibrio decennale che nei prossimi giorni sarà nuovamente al vaglio del Ministero dopo l’approvazione della seconda versione che contiene i correttivi con cui l’amministrazione ha risposto alle criticità sollevate da Roma (vedi articoli a parte). Il contratto di servizio segue perfettamente quanto era già stato definito nel Piano industriale varato proprio in concomitanza della stesura del Piano di riequilibrio comunale, ci sono dentro costi e numeri che disegnano la vita dell’Atm dei prossimi tre anni e definiscono la prospettiva che questa amministrazione ha deciso di dare all’azienda.
Il contratto di servizio serve a migliorare il servizio di trasporto pubblico urbano e a programmarlo in base a quelle che sono le esigenze della città, cercando di garantire sempre più elevati standard, sia in termini di quantità che di qualità. Per questo uno dei principali impegni che il Comune si assume è di rinnovare pian piano il parco mezzi, in cantiere ci sono già i progetti per l’acquisto di nuovi bus anche se la cancellazione dei fondi Pac da parte del Governo dalla legge di stabilità di 2015 ha fatto svanire nel fumo una parte delle somme che l’assessore Gaetano Cacciola aveva deciso di destinare per incrementare il numero dei bus. Più mezzi che significano più chilometri e di conseguenza più fondi che l’Atm potrà portare a casa dalla Regione e più incassi dalle vendite. E’ un altro punto fondamentale su cui si dovrà basare la vita dell’azienda nei prossimi tre anni, fondi che aiuteranno gradualmente l’Atm a camminare sulle proprie gambe e a poter contare sempre meno sui contributi comunali.
Nel 2015 si conta di portare la produzione di km bus a 3.875.000 km e i tram a 370.840 km. Sulla base di questi numeri si prevede un aumento del contributo regionale, che in totale dovrebbe toccare quota 11,8 milioni, della vendita dei biglietti (17%) e dei gratta e sosta (10%). Nel 2016 dovranno essere 4.166.667 i milioni di km che si intende produrre dal trasporto su gomma, 421.992 quelli che macineranno le vetture tranviarie in linea. Sul fronte ricavi si ipotizza un +20% dalla vendita dei biglietti, 12,5 milioni di euro di contributo regionale. Nel 2017 si punta a raggiungere quota 4,5 milioni di km prodotti dai bus e 550mila dai tram. Il 2017 dovrebbe essere l’anno in cui si spera di raccogliere i veri frutti di questo percorso anche sul fronte dei ricavi, dove si prevede il doppio degli incassi dalla vendita dei biglietti rispetto al 2013.
Tra le novità previste dal contratto di servizio c’è per esempio la vendita dei biglietti a bordo con una maggiorazione del costo del 25%, l’introduzione di abbonamenti agevolati per gli enti pubblici in modo da incentivare i tanti lavoratori messinesi del settore pubblico a lasciare le auto a casa e servirsi del tpl per recarsi in ufficio.
Sul fronte dei parcheggi si prevedono iniziative per potenziare e rendere più appetibili e redditizi i parcheggi cittadini, cominciare dall’automazione del Cavallotti e dello Zaera in modo da ipotizzare anche l’utilizzo notturno delle due strutture. Si pensa anche ad una revisione della politica tariffaria, sia per i biglietti che per i gratta e sosta, ma questo aspetto verrà approfondito successivamente. Nel contratto invece la possibilità di corsi di formazione e aggiornamento per gli agli ausiliari della sosta che in questo modo potranno acquisire la mansione di ausiliare del traffico, un modo per accrescere competenze, offrire un’opportunità di progressione di carriera e avere a disposizione personale formato e qualificato che può collaborare ai progetti di controllo della viabilità che l’assessore alla Mobilità Cacciola sta provando a far funzionare.
Grande attenzione è stata riservata poi a quelle iniziative che potranno rendere più “semplice” la vita dei cittadini che scelgono di servirsi del trasporto pubblico, a cominciare dalla sistemazione delle paline in tutte le fermate delle 40 linee che l’Atm serve, in modo da rendere immediatamente riconoscibile a chiunque il punto in cui fermarsi ad attendere il bus. Operazione che si aggira sui 100 mila euro.
I parametri e gli standard da raggiungere in termini di qualità, informazioni rese ai cittadini, tempi, servizi alle fermte, sicurezza, confort, pulizia saranno inseriti in un’apposita Carta della qualità dei servizi che l’Atm dovrà redigere entro il prossimo anno. Penalità da pagare nel caso in cui gli standard fissati non verranno raggiunti, sia in base alla Carta dei servizi, sia sul fronte del chilometraggio.
Particolare soddisfazione anche da parte del direttore Giovanni Foti che vede in questo contratto uno dei fondamentali obiettivi che si dovevano raggiungere, insieme all’approvazione dei bilanci, per far funzionare l’azienda. “Il contratto è importante perché sancisce l’impegno tra Comune e azienda, offre certezze e garanzie tra chi commissiona il servizio e il gestore e mette tutto nero su bianco. Questo contratto, inoltre, essendo triennale, dà anche una prospettiva ad ampio raggio all’azienda, segno che c’è un preciso progetto di rilancio e crescita del trasporto pubblico locale”.
Francesca Stornante