Troppi procedimenti giudiziari e poco organico. I magistrati e gli avvocati del tribunale di Messina lanciano un grido di allarme: la giustizia messinese rischia la paralisi. I deputati messinesi Vincenzo Garofalo e Nino Germanà accolgono l’appello con un’interrogazione parlamentare a risposta scritta al Ministro della Giustizia: “L’ inadeguatezza delle piante organiche degli uffici giudiziari in rapporto all’elevato numero di procedimenti pendenti e la tendenza all’incremento dei flussi di lavoro, nonostante l’elevatissima produttività dei giudici del distretto- spiegano i deputati- rendono indispensabile un intervento immediato affinché si possa rispondere in tempi congrui alla domanda di giustizia dei cittadini sia in campo civile che in campo penale”.
I deputati ricordano al Ministro i dati relativi al servizio giustizia nella provincia di Messina, resi noti dall’Associazione Nazionale Magistrati: “31.000 cause civili, delle quali 22.000 circa di arretrato e più di 9.000 sopravvenienze sono distribuite tra soli 16 magistrati mentre, in relazione al settore penale, a fronte di 18 magistrati, pendono 5.151 procedimenti penali, e 187 misure di prevenzione”.
Una situazione insostenibile, denunciano Germanà e Garofalo che sottolineano come, nel documento, sia la stessa associazione nazionale magistrati a chiedere che “in sede di revisione delle circoscrizioni giudiziarie, valutati i carichi di lavoro (pendenze e sopravvenienze) nel settore civile e penale degli uffici del distretto di Messina, oggettivamente incompatibili con le attuali piante organiche, venga finalmente attuata una equa distribuzione dei magistrati e del personale di cancelleria sull’intero territorio nazionale, con un congruo incremento delle piante organiche degli uffici del distretto messinese”.
Lo stesso Consiglio Superiore della Magistratura nella seduta del 13 giugno aveva sollecitato il Ministro della Giustizia chiedendogli “di procedere ad un aumento dell’organico del Tribunale di Messina”.