Hanno fatto approvare il Piano Aro, hanno fatto costituire la MessinaServizi, tra mille polemiche e un teatrino andato in scena per due mesi hanno anche permesso l’affidamento alla nuova società della gestione dei servizi di igiene ambientale. In pratica hanno avallato le scelte dell’amministrazione Accorinti in tema di rifiuti, dalla programmazione per i prossimi 9 anni cristallizzata nel Piano Aro alle modalità di svolgimento dei servizi affidati alla MessinaServizi Bene Comune, società in house providing che prenderà il posto di Messinambiente. Non lo hanno fatto votando direttamente sì a tutti questi atti ma dando la possibilità a chi voleva votarli di farlo. Erano contrari ma non li hanno fatti bocciare. E, a dire il vero, non hanno neanche messo sul tavolo altre proposte concrete, nonostante più di un anno di tempo speso su questo settore. Sono i consiglieri comunali che quasi da sempre si sono opposti in aula all’assessore Ialacqua e al progetto dell’amministrazione Accorinti, ma che alla fine hanno deciso di non essere incisivi e di far approvare ad altri quella società che ora erediterà il pesante settore dei rifiuti. Ora però vogliono essere ascoltati, deporre le armi e presentare quella proposta che è mancata in questi mesi. Per questo Giuseppe Santalco, Nino Carreri, Elvira Amata, Benedetto Vaccarino, Pio Amadeo, Santi Sorrenti, Rita La Paglia, Giovanna Crifò, Carlo Cantali, Nora Scuderi, Antonino Interdonato, Carmelina David e Simona Contestabile hanno sottoscritto e presentato una delibera d’indirizzo in cui vengono date indicazioni all’amministrazione sulle modifiche da apportare alla MessinaServizi. Modifiche di non poco conto: i consiglieri vogliono aprire ad un partner esterno a cui cedere almeno il 40% delle azioni e vogliono aumentare il capitale sociale di almeno 2 milioni di euro. Insomma, un input che andrebbe a stravolgere quanto votato e approvato in questi mesi, ma che per i consiglieri rappresenta un modo per ritornare a collaborare con l’amministrazione nell’ottica del bene del servizio reso ai cittadini.
«Con questa proposta tendiamo una mano all’amministrazione, proviamo a fare un salto di qualità non possiamo avere una fotocopia di Messinambiente» ha esordito il “regista” Peppuccio Santalco che ha anche illustrato i punti salienti di questo atto di indirizzo: chiedere la convocazione di un’assemblea straordinaria di MessinaServizi con all’ordine del giorno la delibera di aumento di capitale sociale di MessinaServizi spa “non inferiore a Euro 2/5 milioni” con contestuale inizio della ricerca con manifestazione di interesse a livello nazionale per individuare un partener tecnico industriale che abbia la forma di società in house interamente pubblica disposto ad acquisire il 40-45% del capitale sociale. I consiglieri firmatari dettano anche i tempi di queste operazioni in modo da arrivare al 1 gennaio prossimo con una società davvero in grado di svolgere i servizi. «Facendo leva sullo spirito di collaborazione più volte richiesto e sulla possibilità di instaurare un proficuo rapporto istituzionale di fine mandato, si auspica che l’intera giunta possa tenere in debita e concreta considerazione la nostra proposta» è l’appello di Santalco.
Al tavolo anche i consiglieri Carreri e Interdonato che la sera dell’approvazione del contratto di servizio, seppur fortemente contrariati, sono usciti per fare in modo che la delibera non venisse bocciata. «Abbiamo fatto quella scelta per senso di responsabilità nei confronti dei lavoratori, era stato alimentato un clima di tensione inaccettabile, ma continuiamo a non essere d’accordo con la società così come è stata costituita» ha detto Carreri che dopo i durissimi botta e risposta in aula chiede adesso di abbattere il muro che si è alzato tra amministrazione e consiglio.
Insomma, la proposta è chiara, ma non si sa quanto effettivamente realizzabile, per tutta una serie di ragioni. Innanzitutto: perché l’amministrazione Accorinti, adesso che ha centrato l’obiettivo così come l’aveva disegnato, dovrebbe fare un passo indietro e rivedere i suoi piani? Perché dovrebbe aprirsi adesso che la società c’è ed esiste dopo i mesi di attacchi e polemiche? Perché questo passo non è stato compiuto in corso d’opera, quando magari sarebbe anche stato più semplice intervenire per modificare gli atti? E le domande potrebbero anche continuare, soprattutto quando tra i firmatari si leggono nomi di consiglieri che in aula per la MessinaServizi non si sono mai visti e che, per non deludere, non c’erano neanche oggi in conferenza stampa insieme ai colleghi che, pur nella critica, almeno hanno provato a dare un contributo.
Per i consiglieri si tratta solo di una strategia per migliorare una società che altrimenti non rappresenterà alcuna novità e non garantirà efficienza nei servizi, l’assessore Ialacqua adesso leggerà la proposta e la valuterà. Impossibile però dimenticare che proprio sull’ipotesi di un partner esterno si consumò la frattura tra Ialacqua e l’ex assessore Luca Eller, quindi difficile che su questo punto ci possano essere ripensamenti.
Francesca Stornante