Ci sono cinque clamorosi annullamenti delle condanne alla fine del processo Tris su una serie di truffe alle agenzie assicurative a Messina scoperte dai Carabinieri nel 2015.
Ieri pomeriggio la Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio i verdetti di condanna per Angelo Scopelliti, Said Mouhoub, Elisa Lauro e Salvatore Russo, mentre ha reso definitive le condanne per gli altri 11 imputati. Il verdetto dei giudici della Quinta Sezione dichiara i reati prescritti ma non annulla gli effetti civili delle condanne, fatto salvo che per Scopelliti, per il quale “cadono” anche gli effetti civili – in sostanza i potenziali risarcimenti alle vittime. La Suprema Corte nel loro caso ha accolto i ricorsi dei difensori, gli avvocati Fabrizio Alessi e Salvatore Silvestro.
Annullamento senza rinvio anche per Antonina Lui, fiduciaria delle assicurazioni e accusata di essere a capo della rete di truffatori insieme a Gaetano Molino. Dopo un anno e mezzo di domiciliari e molti anni di processo, per la Lui – difesa dall’avvocato Silvestro – la condanna è ora cancellata.
Diventa definitiva, invece, la condanna per Molino, falso perito assicurativo, personaggio centrale dell’inchiesta: nel 2019 la Corte d’Appello di Messina gli aveva comminato 7 anni e 9 mesi. Ecco le altre condanne decise tre anni fa, ora definitive: 3 anni e 2 mesi per Carmelo Muscolino, 3 anni e 9 mesi per Adriano D’Angelo e Mauro D’Angelo; 2 anni e 10 mesi per Concetta Maria Totaro; 2 anni e mezzo per Vittorio Contiguglia e Lorenzo Donato; un anno e mezzo per Stefano Ingegnere e Antonino Pesco; 1 anno e 8 mesi per Nicola Tindaro Basile e Antonino Cucinotta. La Corte ha stabilito che dovranno pagare 4 mila euro, in solido, alla Linear ed alla Unipol, le compagnie truffate e costituite parti civili, come spese legali.
Impegnati nel processo gli avvocati Domenico Andrè, Giuseppe Ventura, Cesare Santonocito, Salvatore Giangreco, Sebastiano Gugliotta, Antonino Ravidà, Maria Falbo, Salvatore Virgone, Saverio Arena, Giovanni Caroè, Isabella Barone, Salvatore Catalano, Carmelo Torre, Gessica Cutroneo, Placido Riviera, Luigi Giacobbe.
L’inchiesta ha preso il via da un sinistro stradale sospetto del 2010, gestito da uno studio di consulenza, quello di Molino, che si è scoperto non essere abilitato.
Le ipotesi di reato a vario titolo sono di associazione a delinquere, truffa, falso e riciclaggio. Nel 2015, dopo le indagini della sezione infortunistica della Polizia Municipale di Messina, col supporto dei carabinieri, scattò il blitz con 20 arresti. Tra i casi eclatanti scoperti, l’incidente denunciato da uno degli indagati che in realtà aveva effettuato una rapina.