Nata a Messina il 10 maggio 1984, Federica De Cola è una giovane e brillante attrice italiana. Dopo aver debuttato sul grande schermo con “Nuovomondo”, del 2005, di Emanuele Crialese, Federica si dedica principalmente a produzioni televisive: L’ultimo dei Corleonesi (2007), La vita rubata (2007), Pane e libertà (2008) e Sissi (2009). Nel 2011, Federica De Cola è stata una delle protagoniste della fiction Rai “Atelier Fontana – Le sorelle della moda”, con Alessandra Mastronardi e Anna Valle. Nel 2014, Federica riveste anche il ruolo della sorella di Leo, in “Braccialetti Rossi” e, nello stesso anno, partecipa al cast di “Ragazze a mano armata”, film girato interamente a Messina.
Dal 16 al 19 aprile, la De Cola torna in scena al Teatro Vittorio Emanuele con lo spettacolo “Lei e lei” firmato dal regista e attore messinese Giampiero Cicciò, co-protagonista della pièce. L’atto, che debutterà in prima nazionale, articola un parallelismo notte/giorno, descrivendo così una Messina ignota che, al calare delle luci, si trasforma in uno scorcio di società pieno di figure umane che si aggirano nei pressi della Stazione Centrale, come tossicodipendenti, prostitute, gay, clienti; ad intravedersi di giorno, invece, saranno altrettanti personaggi meravigliosamente curiosi che, attraverso le loro storie e la loro grande personalità, non possono che non indurci alla riflessione. In “Lei e lei” traspare, dunque, un messaggio sociale forte.
Federica De Cola, una grande attrice messinese impegnata attivamente nel teatro, nel cinema, nel piccolo schermo. Mi sento di aprire l’intervista chiedendoti, in quale palco ti senti più a tuo agio?
Assolutamente a teatro. Coltivo la passione per il teatro sin da quand’ero piccola; ho debuttato per la prima volta all’età di 13 anni con un altro bravissimo attore messinese Angelo Campolo, con cui negli anni è nata una bella amicizia. Insieme abbiamo realizzato le nostre prime esperienze teatrali presso il Savio e altri teatri messinesi. La cosa che mi fa sorridere è che eravamo davvero piccoli durante quegli esordi vissuti insieme e che a giugno 2013, all’età di 30anni, proprio con Angelo abbiamo vinto il “Premio Scintille” al Festival Asti Teatro con il lavoro “Otello”, premio come miglior spettacolo teatrale.
Quello di fare l’attrice è un sogno che coltivi sin da quand’eri bambina? E immaginavi poi di arrivare a tanto?
Sì, è un sogno che ho da quando ero proprio piccola e devo dire di non aver mai esitato. Il desiderio di diventare famosa a tutti i costi in modo da poter essere acclamata da tutti, no, quello non ha mai sfiorato la mia mente; ma il desiderio di riuscire a diventare un’attrice sì. Tutto quello che è arrivato è stato, comunque, una piacevole sorpresa. E naturalmente, piano piano, spero di poter arrivare ancora più in alto…
Naturalmente hai dovuto fare qualche sacrificio immagino…
Ogni lavoro, infondo, comporta dei sacrifici. La mia fatica più grande sicuramente è stata quella di dover stare lontana dalla mia famiglia alla quale tengo tantissimo, e quello si, mi è costato davvero tanto; ma non mi sarei mai allontanata se quello che faccio non fosse dettato da così tanta passione e voglia di fare. Questo tipo di lavoro è particolare perché è caratterizzato da molti momenti in cui mi chiedo se ho fatto abbastanza o se potevo dare di più… Sei comunque costantemente sotto il giudizio degli altri e questo è chiaramente uno stress. Ma ogni lavoro ha il suo prezzo da pagare…
C’è un film a cui tieni particolarmente? Un film che ti è rimasto nel cuore?
Un film a cui sono particolarmente affezionata è il primo che ho fatto “Nuovo mondo”, diretto da Emanuele Crialese. Abbiamo girato in Argentina e mi sono trovata catapultata in questa meravigliosa realtà che non conoscevo. Ricordo ancora gli operatori che parlavano quattro lingue (sorride). Davvero un’esperienza stravolgente. Un film di una portata enorme, che vincerà il Leone d’Argento a Venezia. Un altro film a cui tengo è “Il giovane favoloso” del 2014, con la regia di Mario Martone in cui ho avuto l’enorme piacere di lavorare accanto ad Elio Germano. Per quanto riguarda la televisione, invece, devo dire che sono molto affezionata ad un regista in particolare: Riccardo Milani. Per lui nutro una grande stima professionale, oltre che un grande affetto, perché mi ha dato subito fiducia assegnandomi un ruolo di primo piano importante in “Atelier Fontana, le sorelle della moda”.
In relazione al film uscito nel 2014 “Ragazze a mano armata”, cosa hai provato a girare nella tua città natale?
Eh, è stato strano e piacevole allo stesso tempo. Avevo la possibilità di uscire da casa mia e andare sul set, una cosa del tutto nuova.Tra l’altro, eravamo tra noi giovani, ed anche se alcuni di noi erano alle prime armi, ci siamo impegnati tutti tantissimo e ci siamo divertiti tanto.
Ti ricordi una scena in cui ti sei divertita di più?
Assolutamente la scena della rapina in banca! Davvero divertente! Girare in Italia un “action-movie” è già qualcosa di impensabile, ma girarlo a Messina…non avrei mai pensato potesse accadere!
In questi anni, Federica, ti abbiamo vista in numerose fiction: tra le protagoniste dell’Atelièr Fontana, in un episodio del Commisario Montalbano ed attualmente in Braccialetti Rossi. Hai altre fiction in programma?
Sì, quest’anno uscirà una fiction il cui titolo è “Grand Hotel”, in cui finalmente mi confronto con il ruolo “della cattiva”. L’altra è, per l’appunto, “Braccialetti rossi 2”. Ed infine “E’ arrivata la felicità” che ancora stiamo girando fino a giugno, con la regia di Riccardo Milani. In questa serie interpreto una ragazza lesbica. Saranno varie le vicende intorno le quali ruoterà la trama del film e, tra le tante, sarà anche raccontata la storia d’amore tra due ragazze, di cui una tra l’altro è incinta. E’ un prodotto del tutto innovativo per la nazione, e per la Rai.
Per concludere, Federica, ti faccio la classica domanda. Progetti futuri?
E beh… tra i progetti futuri c’è il teatro. “Lei e lei” di Giampiero Cicciò, con il quale ormai abbiamo un rapporto consolidato da anni.Debutteremo giovedì 16 aprile e andremo in scena fino al 19 al Teatro Vittorio Emanuele.
Grazie mille per la disponibilità Federica e complimenti per l’umiltà che ti contraddistingue sempre.
Mi fa molto piacere tu veda questo ma, credimi, mi viene davvero naturale parlare di questo lavoro… è la mia passione.
Silvia Mondì