Un tavolo permanente sul turismo enogastronomico guidato dalla Camera di Commercio.
L’idea nasce al Marina del Nettuno nel corso di una convention sul turismo “Esperenziale gatronomico” , moderata dal giornalista Emilio Pintaldi. Da qui partono le basi per la costituzione di un nuovo organismo di confronto dove l’ente camerale potrebbe avere la cabina di regia.
Su iniziativa degli ambasciatori del Gusto, Pasquale Caliri, Francesco Arena e Lillo freni, si è parlato di turismo e connubio con il concetto delle pietanze, con l’idea di realizzare all’ex Dogana e agli ex Magazzini Generali un progetto di riqualificazione per la realizzazione di una mostra permanente di enogastronomia e ovviamente occorre fare squadra.
Mettere sul tavolo progetti che mirino a un unico obiettivo: far crescere il fatturato del settore turistico attraverso l’enogastronomia. Con questo spirito, i tre Ambasciatori del gusto messinesi Pasquale Caliri, chef del Marina del Nettuno, Lillo Freni, chef pasticcere dell’omonima pasticceria e Francesco Arena, Bakery chef del panificio Masino Arena, hanno messo attorno ad un tavolo diversi degli attori principali che hanno a che fare quotidianamente con l’enogastronomia.
Ivo Blandina presidente della Camera di Commercio di Messina ha fatto gli onori di casa, coadiuvato dal prof. Filippo Grasso, vicepresidente del Messina Tourism Bureau e docente universitario e da Fabrizio Scaramuzza di Non solo Cibus. I tre hanno chiaramente espresso la volontà di operare il tal senso.
Al tavolo è arrivato anche un messaggio dell’assessore comunale al Turismo Enzo Caruso impegnato nel suo ruolo istituzionale per le celebrazioni di Lepanto. Caruso si è detto disponibile a confrontarsi su temi che portino idee e progetti e che hanno lo scopo di aumentare il numero di visitatori sul nostro territorio.
Da Filippo Grasso, durante il focus un assist lanciato a Blandina presidente della Camera di Commercio: “Istituiamo subito un tavolo permanente in cui inserire anche il nostro ateneo e dove approntare progetti che portino turisti. Non solo quello crocieristico, che non è un turismo su cui noi possiamo pensare di fare economia. A meno che non si individui un’area su cui realizzare una mostra permanente di enogastronomia.
“Se i turisti non possono andare in cantina per via della mancanza di tempo per gli spostamenti troppo lunghi- ha continuato Grasso- portiamo le cantine e i caseifici sotto uno stesso tetto. La Camera di Commercio è l’ente che potrebbe svolgere questa funzione di spinta propulsiva costituendo e presiedendo il tavolo”.
E in questo senso Blandina ha anticipato che è in cantiere il progetto di revisione che vede proprio negli ex magazzini Generali e nella ex Dogana il posto dove realizzare la grande mostra permanente.
Nel suo intervento Fabrizio Scaramuzza di Non solo Cibus ha chiosato sulla messinesità che deve essere sempre messa in primo piano. “Le nostre eccellenze devono essere valorizzate, preferite a questo voglia di esterofilia che pervade troppo spesso gli organizzatori di eventi”.
Caliri, Freni e Arena sono un esempio da seguire. “Il Turismo esperienziale rappresenta l’esatto opposto del turismo di massa. E’ legato alla scoperta dell’enogastronomia sul territorio. Questa la scommessa su cui puntare- hanno detto gli chef ricordando che proprio lo scorso mese a Napoli hanno dato vita al loro congresso nazionale- Questa è la sfida che noi vogliamo lanciare anche a Messina”.
Posata dunque la prima pietra, ora alle Istituzioni tocca il compito di gettare gettare le fondamenta. Occorre puntare su maggiore qualità e meno folklore per non perdere terreno rispetto a tutti quei Paesi che stanno investendo molto sullo sviluppo dell’enogastronomia locale intercettando un turismo di livello medio alto.
Ivo Blandina in conclusione, incalzato dalle domande dei giornalisti presenti, ha ribadito di voler collegare il turismo esperenziale al progetto “Mirabilia” concepito insieme ad Unioncamere e Unesco Eolie.
Ambizioso processo di valutazione e promozione delle filiere del turismo stesso come fattore di forza per aree più estese e lanciare concretamente il brand Messina.
Nel 2018 il 98% dei viaggiatori italiani si sono immersi in una o più esperienze enogastronomiche. Il trend ha continuato a crescere facendo registrare un ulteriore +53% nel 2019.
Le esperienze più amate sono mangiare piatti tipici del luogo (88%), visitare mercati (82%), visitare ristoranti e bar storici, le visite ai luoghi di produzione diversi dalle cantine, tra questi caseifici, frantoi, birrifici, salumifici, pastifici. Una considerazione certa dettata dalle statistiche che è emersa, vede il 60% dei turisti e non solo, disposta a pagare anche di più per mangiare bene.
Leonardo Romeo