Turismo naturalistico:il rilancio passa dalla valorizzazione del territorio

Il turismo costituisce sempre più, anche se molti politici sembrano spesso dimenticarsene, una delle principali fonti di reddito della Sicilia.

All'interno del vasto bacino dei visitatori sta prendendo piede quello che si definisce "turismo naturalistico", che insieme al trekking attrae soprattutto quella fetta di turisti di lingua tedesca ed inglese,che da sola rappresenta circa la metà delle presenze nel territorio siciliano.

È evidente quindi che sostenere questo tipo di turismo può rivelarsi fondamentale anche in termini di aumento dei pernottamenti e del prolungamento degli stessi.

Per poter attirare questo tipo di potenziali fruitori risulta indispensabile presentargli al meglio ciò che possediamo: il nostro patrimonio artistico,culturale e naturalistico. Non possiamo assolutamente piú permetterci strade con una toponomastica carente o assente,sentieri non segnalati e strutture chiuse da lustri per "cavilli burocratici",dopo che sono state spese ingenti cifre per i lavori di restauro. Prendiamo ad esempio il comprensorio di Taormina,ove gli itinerari possibili sono ovviamente molti:la valle dell'Alcantara,quella d'Agrò e tutte le colline e montagne del circondario.

Perché il Castel Tauro rimane ancora chiuso,nonostante siano stati spesi milioni di Euro per portare il materiale da costruzione su in cima con l'elicottero ed effettuare i lavori di restauro?A quanto pare la struttura rimane chiusa perché sembra non si trovino i fondi per mettere la scalinata per accedervi "in sicurezza" E come la mettiamo con le cifre milionarie introitate grazie alla tassa di soggiorno?Un grave handicap in un ipotetico itinerario che si snoda da Isola bella sino a Castelmola e che prevede nel passaggio da Madonna Rocca uno dei suoi punti di forza. Possiamo ancora davvero permetterci che alla carente toponomastica si sostituisca "qualche artista" con la bomboletta spray…? (vedi foto)