Siamo talmente abituati a sentir parlare solo di nomi che rischiamo di perdere di vista i programmi. L’occasione per parlare di cose reali per la città l’ha data Legambiente dei Peloritani con un incontro che si è tenuto a Palazzo Zanca e che è stata la prima uscita “ufficiale” del neo portavoce del M5S per il Comune di Messina, Maria Cristina Saija. L’appello era rivolto a tutti i candidati alla carica di primo cittadino ed oltre alla Saija hanno risposto Alessandro Tinaglia, Renato Accorinti, Giuseppe Grioli ed Emilio Fragale. Quest’ultimo per la verità è sempre meno convinto di partecipare alle primarie “ormai sono diventate primarie del Pd, io sono uscito dal partito, sarebbe un controsenso parteciparvi”, commenta, ma il suo impegno politico, forte, a queste amministrative ci sarà, lo considera un dovere nei confronti dei messinesi che vogliono ricostruire questa città. Ad inizio confronto Enzo Colavecchio, di Legambiente dei Peloritani, ha chiesto ai candidati quali siano i programmi su quelle che rappresentano le priorità in materia di interventi sul territorio e tutela dell’ambiente, senza scordare le pesanti responsabilità di quanti per decenni, utilizzando l’alibi del Ponte sullo Stretto hanno volutamente messo da parte qualsiasi altra ipotesi di sviluppo. Colavecchio ha illustrato i punti in merito ai quali è opportuno che chi vuol governare la città dia le risposte sin da adesso, dall’area integrata dello Stretto, alla politica dei servizi, dall’approccio verso il territorio, alla tutela dell’ambiente, alle infrastrutture.
E’ stato davvero un piacere tornare con i piedi sulla terra ed invece che ascoltare le solite diatribe su chi è il candidato di chi ascoltare le proposte concrete di quei candidati che hanno risposto all’appello di Legambiente.
“L’ambiente non deve essere considerato un limite ma un’opportunità-ha spiegato Alessandro Tinaglia, Reset- e noi abbiamo presentato un mese fa un documento con 20 punti sull’argomento e che mettiamo a disposizione di tutti, anche di chi non la pensa come noi e che potrà servire come piattaforma per la futura amministrazione. Dobbiamo smetterla di parlare in termini di contrapposizione e spostare la nostra attenzione sulle soluzioni che ognuno di noi presenta. Sto pensando ad esempio alla flotta comunale che Reset ha inserito nel programma ma che Accorinti ha proposto sin dagli anni scorsi. E’ sulle soluzioni che dobbiamo confrontarci”. Reset è favorevole al “consumo zero del territorio” ed all’espansione edilizia in verticale, con un occhio rivolto a quell’area integrata dello Stretto che formerebbe una conurbazione dall’importante peso anche politico.
Il candidato alle primarie del centro-sinistra Giuseppe Grioli nel suo intervento ha voluto ricordare come l’obiettivo dei forum del Pd sia stato proprio quello di individuare le strategie di sviluppo da inserire nel programma.
“La vera sfida oggi è questa- ha detto- risanare i conti pubblici attraverso un’attenta opera che colpisca le diverse forme di evasione e nel contempo osare interventi di tipo integrato. Penso alla cultura. Può sembrare un paradosso in tempo di crisi, ma non lo è affatto. Anche una diversa impostazione del sistema di smaltimento dei rifiuti può portare un risparmio di 10 milioni di euro l’anno, eliminando le vecchie discariche, e nuovi posti di lavoro ed una cultura diversa con la raccolta differenziata”.
Idee chiarissime alla sua prima uscita ufficiale da candidato sindaco per Maria Cristina Saija, che ad esempio, sull’espansione edilizia avverte, stiamo attenti perché la crescita in verticale può fare gli stessi danni di quella orizzontale se non gestita bene “Noi non siamo contrari al cemento, ma ad un certo tipo di uso. Noi siamo per il cemento intelligente. Finora chi ha amministrato Messina l’ha fatto inseguendo le emergenze, adesso dobbiamo tornare alla nostra identità di città, che senza dubbio è turistica. Nel nostro programma ci sono 25 punti dedicati a questa tematica. La salvaguardia del territorio va di pari passo con il turismo e con un sistema integrato dei trasporti”.
Superfluo parlare di tutela dell’ambiente e del territorio con chi ha “sfidato” tutti i poteri su questi argomenti, come Renato Accorinti, che oltre a beccarsi denunce per essere salito sul pilone di Torre Faro, ha avuto il coraggio, nella stagione di Genovese sindaco, il 2006, di presentargli il suo progetto per la flotta di traghettamento comunale, apparendo come un personaggio bizzarro e idealista, salvo poi a distanza di alcuni anni, ritrovare molti consensi su quell’idea.
“Il cambiamento deve essere prima di tutto culturale e deve iniziare sin dai più piccoli- ha esordito Accorinti- ma prima ancora che di ambiente voglio invitare tutti ad un atto di ribellione. Oggi siamo qui diversi candidati sindaci riuniti a parlare di politica in quel salone delle Bandiere che il commissario Croce alcuni giorni fa non ci ha consentito di usare adducendo “motivi di sicurezza”, ledendo i nostri diritti. Questa è la casa del popolo e della politica e nessuno può impedirci di parlare. Ma la cosa più grave è che a noi è stato vietato l’uso, ma oggi è stato concesso a Legambiente per parlare delle stesse tematiche. Quello di Croce è stato un atto gravissimo ma noi non ci fermiamo e dalla prossima settimana riprendiamo i nostri dibattiti proprio qui, sulla scalinata di Piazza Municipio”. Sulla flotta comunale, così come sul Ponte e sull’area integrata “argomenti sui quali hanno fatto gargarismi per decenni altri politici c’è un solo punto di partenza, garantire la continuità territoriale”.
Finito il dibattito già nell’atrio del Comune era tutto un rincorrersi di indiscrezioni sulle primarie impallinate da Crocetta, sul candidato sindaco del centro-destra e su quel che farà l’Udc. Chiusa parentesi.
Rosaria Brancato