Si apre un’altra settimana di passione, in tutta la provincia, nel settore dell’igiene ambientale. La Funzione Pubblica della Cgil si dice pronta ad agire legalmente nei confronti dei Comuni che non manterranno i livelli occupazionali. Licenziamenti e pagamenti degli stipendi, dunque. Questi le questioni da affrontare, alle quali, però, le istituzioni non riescono a dare risposte concrete.
La Fp Cgil fa il quadro della situazione del settore nella nostra provincia:
ATO ME 1 (33 Comuni dei Nebrodi)
“Le quattro aziende che operano nel territorio (Multiecolpast – Consorzio Fasteco – Gilma srl – Coop. Ambiente) hanno già avviato le procedure di licenziamento per circa 200 lavoratori, i quali vantano da cinque a sette mensilità di arretrati”.
ATO ME 2 (38 Comuni da Villafranca a Brolo)
“244 i lavoratori già licenziati dalla Dusty lo scorso 15 giugno. I Comuni che già avevano sottoscritto l’atto di subentro con la Dusty stanno verificando la disponibilità di proseguire il servizio con la stessa ditta tramite ordinanze sindacali. Cercando comunque di mantenere i livelli occupazionali. Il resto dei Comuni disattende le direttive emanate dall’Assessorato Regionale. Devono invece pretendere che le ditte alle quali viene affidato il servizio assumano le maestranze già operanti nel territorio”. “Questo non sta avvenendo – dichiarano Clara Crocè, segretario generale della Fp Cgil, e Carmelo Pino, segretario provinciale del settore -. Invieremo ai sindaci atti di diffida e intraprenderemo ogni iniziativa per la salvaguardia dei livelli occupazionali. Oltre il danno, la beffa. Molti lavoratori devono percepire ben 13 mensilità di stipendio”.
In quest’ambito è intervenuto anche il segretario della Fit Cisl, Enzo Testa, che chiede di “fermare subito il sistema da macelleria sociale. Contravvenendo a tutte le normative di legge in materia di lavoro e non tenendo conto neanche delle circolari impartite dall’ Assessore regionale Marino sulle modalità da seguire nei subentri per cambio di ditte appaltatrici, alcuni dei 38 Comuni dell’ambito che va da Villafranca a Brolo utilizzano nelle assunzioni criteri da “Prima Repubblica” . “Eppure – prosegue Enzo Testa – le normative sono chiare e parlano unicamente di mantenimento dei precedenti livelli occupazionali e di criteri di anzianità di servizio. Ato e Comuni devono spiegare chi e quando pagherà le mensilità pregresse che vantano i lavoratori, da dieci a 13 stipendi, dei quali nessuno parla più”.
La Fit Cisl ritiene obbligatorio che Comuni, Ato e parti sociali si mettano attorno a un tavolo per definire criteri e regole di reimpiego dei lavoratori, “per dare a tutti dignità e piena occupazione – conclude Testa – senza clientelismi o forzature da parte di alcuno. Se questo non sarà ci vedremo costretti a rivolgerci alla Magistratura”.
MESSINAMBIENTE (ATO ME 3) e MESSINAMBIENTE (TAORMINA)
“Non si hanno notizie in merito al pagamento degli stipendi ai lavoratori della Messinambiente. Avviate le procedure di conciliazione lo scorso 1 giugno. Se non dovessero arrivare notizie positive, verrà proclamato lo sciopero martedì 18 giugno”.
ATO ME 4 (Jonio e Alcantara)
“Lavoratori e servizio in house, relazioni sindacali precarie, moltissime vertenze in corso, situazione stipendi al saldo del mese di aprile e di maggio. Domani è prevista un’assemblea di due ora, mentre per mercoledì 19 giugno è stata proclamata una giornata di sciopero con sit in sotto la sede dell’Ato 4”.