“Legalità. Etica. Meritocrazia. Trasparenza”. Queste le parole d’ordine di Reset. Questi gli obiettivi verso cui l’associazione vuole indirizzare partiti, sindacati e società civile per la rinascita di Messina. Stamattina a Palazzo Zanca i membri di Reset hanno presentato la Piattaforma Programmatica Comune, frutto di mesi di duro lavoro e confronto con ogni realtà istituzionale e sociale del panorama messinese, ma anche con ogni singolo cittadino che ha voluto contribuire al progetto. Dal 19 maggio – data in cui fu lanciata la proposta – ad oggi la Piattaforma Programmatica si è strutturata in diverse macroaree: Territorio e ambiente, soprattutto con il supporto e la promozione di politiche di green economy. Cultura e Turismo, Industria e Servizi. Tutte idee-guida che i singoli partiti che hanno aderito al progetto si sono impegnati di portare avanti nei programmi elettorali delle prossime elezioni. Del resto ci penserà Reset a vigilare affinché ciò avvenga. Questo è lo spirito che ha portato stamattina anche alla sottoscrizione dell’Accordo Etico, che vuole vincolare i firmatari ad attuare le idee condivise. Hanno sottoscritto l’accordo i partiti, da destra a sinistra: FLI, PLI, UDC, PD, SEL, i Circoli Socialisti, l’Ordine degli Ingegneri di Messina e quello degli Architetti, l’associazione “La Sicilia ai Siciliani” e tanti altri. Come ha sottolineato Alessandro Tinaglia, Reset non vuole contrapporsi alla politica e nemmeno ai partiti, vuole indirizzarli e promuovere una vera e propria rivoluzione culturale: cominciare a pensare la politica in modo diverso”. Di cambiamento necessario” parla Giuseppe Grioli, quota PD. Mentre Tonino Genovese, segretario generale della CISL Messina, è molto critico sul Piano Strategico presentato ieri al Palacultura. “Diciotto associazioni del mondo del lavoro non l’hanno condiviso, e nessuno si è interrogato sul perché. Si sono solo spesi due milioni di euro per fare le tavole di un progetto di cui si discute da vent’anni, ma non si ha neppure l’assetto definitivo”. Genovese ha invitato tutti i presenti in particolare e le istituzioni in generale a recuperare l’arte dell’ordinaria amministrazione. “A meno che non arrivi un salvatore della patria da Marte – ironizza amaro – non c’è altra via”. Adriana Russo, attivista di Reset, a chi fa notare come si possano unire partiti e quindi ideologie tanto diverse, da destra a sinistra, risponde: “Le differenza tra i partiti possono esserci a livello nazionale, a livello locale si riduce a metodi diversi di realizzare gli obiettivi prestabiliti. Questi possono essere condivisi, soprattutto quando si discute per un bene superiore”. Come dire che essendo Messina “sull’orlo di un baratro”, non è il momento di andare per il sottile. Servono azioni concrete ed interventi mirati. E serve soprattutto l’aiuto di tutti, istituzioni e cittadini. Andrea Carbone per conto di Sel fa notare come il grande pregio dell’iniziativa di Reset è stato di aprire degli spazi di confronto sui problemi della città. Quello di Reset è soprattutto un invito alla responsabilità di ogni parte sociale.