Un incontro strano,imprevedibile, ma che con costanza e puntualità si ripete ogni settimana. Infatti, ogni venerdì dalle 17 alle 19 i ragazzi dell’ associazione di solidarietà sociale onlus “Anch’io Sindrome di Down” si ritrovano presso i locali del Teatro Vittorio Emanuele per sperimentare e cimentarsi a fare teatro.
Un progetto quello dell’associazione che si ripete dal 2017,e che come ha spiegato il presidente dell’onlus Francesco Venuti, nasce dalla generosità di Luca Nicolino, presidente e anima dell’associazione torinese “ I Buffoni di Corte” che ha permesso ai ragazzi di mettere in scena degli spettacoli teatrali. Quest’anno la formula originaria si è modificata sviluppandosi in un anomalo ed interessante laboratorio teatrale che ha come obiettivo gratificare i ragazzi dandogli la possibilità di esibirsi in una commedia coreutica musicale in due atti, “La Locanda del migrante” che verrà messa in scena proprio al Vittorio Emanuele l’1 giugno.
Un’esperienza formativa non solo per i ragazzi impegnati nel progetto, ma come sottolinea il presidente Venuti anche per chi guida i ragazzi in questo percorso.
<<La più grande discriminazione- afferma Francesco Venuti– è la credenza che in quanto ragazzi con la sindrome di Down siano necessariamente “ini”: “bellini, carini, dolcini, tenerini”. Niente affatto. Sono dolci quando è necessario, affettuosi quando lo meritano, bellini quando non sono nervosi. E poi sono divertenti, ironici, taglienti, spiazzanti. Sanno perfettamente difendersi da sé senza bisogno di nessun “ino”>>.
Solo superando questo pregiudizio si potrà cogliere appieno la naturalezza con cui i ragazzi rendono semplici alcune interpretazioni che in un primo momento possono sembrare complesse.
Ad accompagnare i ragazzi in questa esperienza la Compagnia Teatrale Ledimigi, i ragazzi della V C del Liceo Archimede impegnati nel progetto di alternanza scuola-lavoro, il direttore artistico Mimmo Giuliano, Emanuele Giuliano e Roberta Ruggeri, rispettivamente regista e corografa dello spettacolo di giugno.