I giorni passano, ma la soluzione non arriva. La questione degli impianti pubblicitari, delle tariffe mancanti per l’occupazione suolo pubblico e di quella parte del regolamento Cosap dichiarato illegittimo da Tar e Cga sembra ormai un’infinita fiction a puntate che non riesce a trovare un epilogo. Nel frattempo le casse comunali continuano a rinunciare a oltre un milione di euro annui perché nessuno paga il canone per l’occupazione suolo pubblico per l’impiantistica pubblicitaria. E nessuno paga perché c’è un vuoto normativo che finora nessuno a Palazzo Zanca è riuscito a colmare. Una questione di cui nelle ultime settimane si è occupata con insistenza la presidente del Consiglio comunale Emilia Barrile che già un anno fa aveva presentato una delibera per modificare il regolamento Cosap nella parte che riguarda gli impianti pubblicitari. La delibera ad oggi è l’unico provvedimento che potrebbe chiudere la vicenda, ma a Palazzo Zanca evidentemente non riescono a trovare l’accordo su quale strada seguire e alla fine rimane tutto bloccato. Con il serio rischio che ci si troverà di fronte ad un importante danno erariale per le casse di Palazzo Zanca.
Nei giorni scorsi la presidente Barrile aveva chiesto all’amministrazione di intervenire per accelerare l’iter di questa delibera che ancora oggi, dopo un anno, è sprovvista del parere dei Revisori dei Conti ed ha ricevuto un parere da parte del Ragioniere generale che non è totalmente favorevole e che, se restasse tale, rischia di compromettere l’eventuale esito del voto se l’atto dovesse riuscire ad approdare a breve in Consiglio comunale.
Ma a queste richieste non è arrivata alcuna risposta da parte dell’amministrazione Accoriniti. Non sono servite neanche le ultime due sedute della Commissione Patrimonio a cui hanno partecipato anche l’assessore Sebastiano Pino, il Dirigente del Dipartimento Natale Castronovo, il Ragioniere Antonino Cama.
La numero uno del Civico consesso ha scritto in una note indirizzata al Sindaco Accorinti, l’ennesimo campanello per segnalare la necessità di provvedere al più presto a un problema chef a perdere, o meglio non incassare, soldi al Comune.
A questo punto l’assessore Pino dovrà sciogliere le riserve e chiarire come si intenderà andare avanti. La Barrile ha teso la sua mano.
Francesca Stornante