Non ci fu irregolarità nel concorso bandito dal Policlinico di Messina che assegnò l’ufficio stampa alla giornalista Valeria Arena.
La corte d’Appello di Messina (presidente Sicuro) ha ribaltato le quattro condanne decise in primo grado circa un anno fa, assolvendo perché il fatto non sussiste la stessa giornalista, difesa dall’avvocato Nunzio Rosso, l’ex direttore delle risorse umane Giuseppa Sturniolo e le giornaliste Laura Oddo e Alessandra Ziniti. La Corte ha anche annullato la provvisionale disposta a favore della parte civile, il giornalista Gianluca Rossellini.
Nell’aprile dello scorso anno il Tribunale (presidente Grasso) aveva invece condannato ad un anno e 4 mesi la Arena ed ad un anno le altre imputate, assolvendo invece totalmente l’ex direttore generale Giuseppe Pecoraro. Le accuse erano, contestate a vario titolo, di falso e abuso d’ufficio.
La vicenda prende il via nel 2014 dopo la querela presentata proprio da Rossellini, che aveva rilevato alcune irregolarità nella procedura bandita nel 2011. Tra le altre cose, Rossellini – assistito dall’avvocato Lillo Massimiliano Musso, evidenziava il fatto che la commissione non aveva escluso l’Arena dal concorso, nonostante quest’ultima avesse firmato con nome e cognome una prova scritta della selezione pubblica.