“Affrontare l’emergenza e uscire dalla crisi”, per i sindacati si può. Ed è infatti questo lo slogan della mobilitazione cittadina proclamata da Cgil, Cisl e Uil per il prossimo 10 novembre. I confederali chiamano a raccolta tutti quei lavoratori, sono centinaia, che in queste ultime settimane ha lottato aspramente per stipendi e certezze, invitano a scendere in strada disoccupati, cassintegrati, studenti, semplici cittadini di questa Messina che sta affondando ma che vuole provare a salvarsi. La decisione è arrivata al termine delle riunione delle segreterie unitarie che si è svolta oggi nella sede della Cisl. Un incontro per fare il punto della situazione in un momento di crisi così totale e utile per prepararsi a quello che i segretari confederali avranno lunedì pomeriggio con il commissario Croce. L’obiettivo è fare squadra, remare tutti nella stessa direzione e provare in ogni modo a scongiurare il peggio. Il default però è dietro l’angolo, quel buco da 200 milioni di euro annunciato ieri da Croce è allarmante e appare come l’ovvio preludio alla dichiarazione di dissesto.
“Bisogna che ci sia un’assunzione di responsabilità da parte di chi ha consentito che si arrivasse a questo punto, ma soprattutto urgente individuare gli strumenti per evitare che accada il peggio. Le conseguenze del dissesto sarebbero gravissime, a pagare ancora una volta cittadini e lavoratori. La politica negli ultimi vent’anni non ha saputo gestire, ha il fiato corto e impegnata tra una tornata elettorale e l’altra ha sempre perseguito interessi di parte a discapito dell’intera collettività” ha detto il segretario della Cisl Tonino Genovese.
Incontreranno il commissario Croce soprattutto per capire se ci sono reali possibilità di far qualcosa nell’immediato. “Noi purtroppo lo abbiamo detto troppe volte ma non ci hanno creduto. Dichiarare dissesto significherà dare il via ad un percorso che porterà altri sacrifici in una città che già non ha servizi e lavoro, in cui non si contano più le vertenze nel settore pubblico e privato e in cui si continuano a perdere posti di lavoro. Bisogna azzerare tutto e concentrare l’impegno di tutti, nessuno escluso, per trovare il modo di uscire da una crisi senza precedenti causata dalla cattiva politica e dalla mala gestione” ha continuato Lillo Oceano segretario Cgil.
“Vogliamo capire cosa non ha funzionato, perché l’amministrazione non è riuscita ad evitare il disastro. Bisogna spulciare numeri, dati e bilanci di quelli che sono i cancri di Palazzo Zanca, le società partecipate. Poi si deve procedere a individuare i motivi per cui il Comune incassa poco e niente dai tributi. La certezza è che nessuno può tirarsi indietro in questo momento e pensare che ci sarà qualcun altro a togliere le castagne dal fuoco” questa la posizione del numero uno della Uil Costantino Amato.
I sindacati dunque ci credono anche se le speranze si riducono con il passare delle ore. Nessuno ha la bacchetta magica e nessuno può cancellare con un colpo di spugna quanto sta accadendo in città. Dal mondo sindacale arrivano segnali di collaborazione fattiva. Sperando che possa servire a qualcosa. (Francesca Stornante)