Via libera da Palermo al Cda del Teatro Vittorio Emanuele.
Completato anche l’ultimo tassello per rendere operativo l’Ente, dopo mesi di un vero e proprio “congelamento” in attesa che il motore di potesse riaccendere.
La Commissione Affari Istituzionali dell’Ars ha infatti dato parere positivo al Cda del Vittorio, ultimo passaggio burocratico necessario prima dell’insediamento ufficiale.
Via libera quindi ai componenti del Cda: Laura Pulejo, Totò D’Urso, Giovanni Giacoppo, Daniele Macris, Giovanni Moschella e Carmelo Altomonte.
I primi tre erano stati nominati dal sindaco Accorinti sin da fine dicembre, Macris e Moschella dal commissario della provincia (sempre a fine 2013), mancava soltanto a nomina di competenza regionale, quella di Carmelo Altomonte che è arrivata solo a marzo, dopo interminabili sollecitazioni, dal momento che senza Cda l’Ente non può operare e lo stesso Presidente Puglisi non è in grado di operare pienamente.
Adesso anche l’ultimo ostacolo, il via libera della Commissione, è stato superato.
Per l'assessore regionale allo Spettacolo Michela Stancheris "Le istituzioni regionali hanno fatto la loro parte e continueranno a restare al fianco del Teatro. E’ arrivato pero' il tempo della responsabilita' e del rilancio, ora anche il Teatro deve offrire il meglio di se' e dimostrare di saper lavorare al meglio con i nuovi organismi di amministrazione ordinaria. In un'ottica di sistema tutti devono impegnarsi: in tempi celeri ora un concreto rilancio del Teatro".
In realtà restano sul tappeto tutti gli altri problemi, che sono soprattutto di natura economica. I contributi regionali sono stati infatti falcidiati dalla Finanziaria bis dopo l’impugnativa del Commissario dello Stato e si sono ridotti al lumicino. Quanto ad altre somme è pressocchè impossibile reperirne. Il nuovo Cda, dovrà rimboccarsi le maniche ed “inventarsi” un diverso modo di gestire pur di riuscire a rilanciare il Teatro, dovrà far miracoli senza risorse e in un mare in tempesta. Saltata la mini-stagione Primavera dei Teatri, c’è però una consapevolezza in più: da soli e credendo nelle proprie forze è possibile individuare un percorso. Venerdì scorso infatti al Vittorio Emanuele uno spettacolo bellissimo e simbolico è stato uno squillo di tromba che ha dato il segnale. “Noi ci siamo” hanno detto orchestrali e maestranze, “Noi ci siamo” hanno replicato dalla sala gremita i messinesi. Nessuna passerella per i politici, ha parlato il palcoscenico, hanno parlato i nostri talenti. E’ già il punto dal quale il nuovo Vittorio Emanuele può cominciare. Quel tesoro invisibile finora ai più e che è sotto gli occhi di tutti, un patrimonio inestimabile che nessuna malapolitica o inerzia può cancellare.
Rosaria Brancato