Società

Umanità in cammino.Gli incontri di Caritas,Ufficio Migrantes e Piccola Comunità Nuovi Orizzonti

Restiamo umani per seguire il Vangelo e costruire la pace. L’appello lanciato da Papa Francesco durante la Giornata mondiale della pace non è rimasto inascoltato, al contrario seguendo quanto chiesto dal Santo Padre la Caritas di Messina, l’Ufficio Migrantes e la Piccola Comunità Nuovi Orizzonti hanno cercato di approfondire il tema della migrazione attraverso tre incontri che hanno portato alla realizzazione di un manifesto firmato dai tre organi promotori.

Presentato giovedì pomeriggio presso l’Istituto Cristo Re, il documento nasce dall’esperienza di “Umanità in cammino”, tre incontri nati dalla collaborazione tra l’Università di Messina, gli organismi pastorali diocesani della Migrantes e della Caritas e l’associazione di volontariato Piccola Comunità Nuovi Orizzonti con lo scopo di analizzare e dare una chiave di lettura diversa al fenomeno della mobilità umana.

Nel corso dei tre eventi il fenomeno migratorio è stato analizzato da diversi punti di vista e grazie all’apporto di esperti che hanno fatto emergere spunti di riflessione e hanno dimostrato come del fenomeno spesso si ha una visione che non corrisponde alla realtà. Se nel primo appuntamento si è analizzato il tema della mobilità soggiornata,dimostrando che i 5milioni e 144 mila migranti residenti nel Paese possono essere considerati non un pericolo ma piuttosto una risorsa in più, nel secondo appuntamento si è invece parlato della migrazione forzata.

L’ultimo incontro è stato dedicato al tema della migrazione italiana nel mondo. Come ha ricordato, nei saluti iniziali Padre Felice Scalia, il nostro Paese più degli altri dovrebbe sapere l’importanza del termine accoglienza visto che come la storia ci insegna prima ancora di essere terra di sbarco siamo stati terra di partenza.

“I nostri antenati condividono con i migranti- ha sottolineato Padre Scalia- i pregiudizi e le persecuzioni di chi faceva fatica ad accoglierci. L’empatia,l’accoglienza, il diritto di avere diritti è quello che i nostri antenati non hanno avuto, ma che noi siamo chiamati a dare”.

Dopo i saluti iniziali,Santino Tornesi ha introdotto la dottoressa Delfina Licata che ha presentato il Rapporto Italiani nel Mondo del 2018 realizzato dalla Fondazione Migrantes. Il volume edito in Italia è l’unica pubblicazione che studia il fenomeno della migrazione italiana e rappresenta un ulteriore segno dell’impegno della Chiesa per l’emigrazione.

Come chiarito dalla dottoressa Licata, la migrazione italiana verso l’estero nel corso del tempo ha subito variazioni e cambiamenti. Oggi si parla sempre più spesso di “neo-mobilità” in quanto è la popolazione più giovane ad emigrare all’estero. Se nell’800 l’America rappresentava la meta scelta, oggi è la Germania ad essere scelta dai ragazzi come Paese dove trascorrere la propria vita. Il dato che più sorprende è l’aumento della percentuale di partenze fra la popolazione più adulta, in particolare fra i pensionati che decidono di lasciare l’Italia o per seguire i figli residenti all’estero o per trascorrere li la propria vecchiaia allettati da una qualità di vita migliore.

Il giornalista Marcello Mento ha invece analizzato il fenomeno della migrazione considerandolo come una risorsa analizzando come alcuni borghi di Italia siano stati ripopolati dall’arrivo dei migranti e come questi possano essere considerati come una risorsa e non più come fonte di pericolo. Le conclusioni sono state affidate al professore Antonino Mantineo, docente dell’Università Magna Grecia di Catanzaro che ha illustrato i punti salienti del manifesto “Restiamo umani per seguire il Vangelo”.

Un documento rivolto a tutta la Chiesa Locale, ma anche ai fedeli della comunità islamica e ai buddisti e che verrà inoltrato anche a Papa Francesco e alla Conferenza Episcopale di Sicilia e che è il risultato degli incontri sviluppati della Caritas, dall’Ufficio Migrantes e la piccola Comunità Nuovi Orizzonti al fine di offrire un segno concreto nella sfida alle migrazioni. Un atto con cui i gruppi promotori si impegnano a rifondare la politica dando voce al popolo costituente dei poveri della terra e dei migranti di tutto il mondo e sollecitano l’introduzione di un piano nazionale di politiche inclusive e di integrazioni dei migranti.