MESSINA – Un anno fa iniziava l’avventura di Cateno De Luca in quel di Palazzo Zanca. L’ex deputato regionale, già sindaco di Fiumedinisi e Santa Teresa di Riva, il 24 giugno 2018 ha vinto il ballottaggio contro il candidato del centrodestra Dino Bramanti e da quel giorno è il sindaco della città di Messina.
Quelli appena trascorsi sono stati dodici mesi intensi, caratterizzati soprattutto da ripetuti momenti di tensione tra il primo cittadino ed il Consiglio comunale. Eletto senza neanche un consigliere, Cateno De Luca patisce l’assenza di una maggioranza in Aula che gli consenta di approvare velocemente le delibere che la giunta produce e tutte le volte che l’organo consiliare non asseconda la sua volontà torna a minacciare le dimissioni. Nell’ultima diretta Fb, un’ora e mezza di monologo, ha ribadito che a dicembre lascerà lo scranno più alto di Palazzo Zanca se il Consiglio comunale continuerà a mettersi di traverso nell’approvazione di «delibere strutturali» che sono la conseguenza del pacchetto “SalvaMessina” , approvato a larghissima maggioranza lo scorso 23 novembre. «Avevamo fatto un patto e non posso accettare che con questi atti si giochi a pin pong con passaggi continui dalla commissione al Consiglio e poi di nuovo dal Consiglio alla commissione o che le delibere vengano imboscate con motivazioni pretestuose». De Luca è abilissimo a puntare il dito contro il nemico di turno, che siano i consiglieri, i sindacati, i dirigenti, gli avversari politici, ma in questi dodici mesi la sua bocca non ha mai proferito parole di autocritica, neanche quando a non rispettare i patti è stato lui, com’è avvenuto per molti punti del programma elettorale sul quale ha chiesto il voto ai messinesi, stringendo idealmente con loro un accordo.
Rispetto a quanto promesso, e scritto nero su bianco nel suo programma, De Luca infatti in alcuni casi non ha mantenuto gli impegni e qualche volta ha addirittura fatto il contrario di ciò che aveva annunciato. Sebbene il sindaco abbia ancora 4 anni davanti a sé per realizzare quanto rimasto solo su carta, è innegabile che in questo primo anni siano state fatte scelte che vanno in direzione opposta a quella inizialmente indicata e dalle quali non si potrà tornare indietro.
Analizziamo i punti più significativi del programma e vediamo cosa è stato realizzato e cosa no.
AUTORITÀ ED AUTOREVOLEZZA DEL PALAZZO MUNICIPALE: “U pisci feti da testa../’ burocrati e politici adeguati e competenti! È indispensabile che il sindaco e la giunta municipale facciano sentire la loro presenza in ogni angolo della città, con l’autorità del ruolo e la consequenziale autorevolezza del buon governo. NON FATTO: A parte qualche iniziativa sporadica e blitz che lasciano il tempo che trovano, da parte degli amministratori non sembra esserci ancora il pieno controllo del territorio, soprattutto in tema di viabilità, ambulantato selvaggio e decoro cittadino
SEMPLIFICAZIONE BUROCRATICA E RIDUZIONE DEI COSTI DELL’APPARATO BUROCRATICO: smontare l’attuale assetto burocratico di Palazzo Zanca e riorganizzarlo all’insegna dell’efficienza, efficacia, economicità e flessibilità con la conseguenziale riduzione dei costi della burocrazia. NON FATTO: l’amministrazione De Luca ha però presentato una proposta che mira a ridurre a da 22 a 9 Dipartimenti e dirigenti. Sarebbe una vera rivoluzione
ACCELERAZIONE DEI PROCEDIMENTI DELIBERATIVI E RIDUZIONE DEI COSTI DELLA POLITICA, STOP CON IL FINTO DECENTRAMENTO: basta con i consigli di quartiere e con le costose delegazioni municipali, basta con le commissioni consiliari giornaliere e con i consigli comunali infrasettimanali… servizi municipali attraverso un semplice click con l’APP Messina c’è! e con la rete civica dei servizi al cittadino, così si otterranno almeno 2 milioni di euro di risparmi annuali. NON FATTO Questo è un punto del programma elettorale su cui De Luca ha battuto molto in campagna elettorale pur sapendo che non avrebbe potuto decidere lui sull’abolizione dei Consigli di Circoscrizione in presenza di una legge che ne prevede l’Istituzione e neanche sulla soppressione della commissioni consiliari giornaliere o sui giorni delle sedute del Consiglio comunale. Mai pervenuta l’ l’APP Messina c’è.
GOVERNIAMO ASSIEME: concrete forme di partecipazione democratica.
Confronto popolare: l’amministrazione comunale incontrerà pubblicamente la cittadinanza almeno due volte all’anno per confrontarsi sulle problematiche amministrative, sull’attuazione del programma sottoposto alla valutazione elettorale, interagendo con domande e risposte su tutte le tematiche amministrative. NON FATTO Nella prima parte del suo mandato De Luca ha mantenuto parzialmente l’impegno organizzando incontri pubblici con i cittadini, ma all’interazione ed il confronto ha preferito lunghi ed estenuanti monologhi, relegando anche i suoi assessori al ruolo di belle statuine (in piedi ed in silenzio durante tutto il comizio). Va inoltre aggiunto che, negli ultimi mesi, alla piazza reale ha preferito quella virtuale, probabilmente perché l’affluenza ai comizi è andata via via diminuendo. Recentemente,in occasione dell’ultima diretta Fb, ha annunciato che incontrerà i cittadini il giovedì sera dalle 20 alle 24 ed il venerdì mattina dalle 5 alle 10. (Visti gli orari, e le probabili attese, consigliamo massicce dosi di caffè…)
Assessore junior: l’amministrazione comunale istituirà la figura dell’assessore junior, per consentire la partecipazione alle dinamiche gestionali ed alle sedute di Giunta Comunale. NON FATTO
Comitati civici: saranno costituti per ogni singolo villaggio e quartiere cinquanta comitati civici, formati da sette componenti eletti a suffragio universale, che si occuperanno, senza alcuna indennità, delle dinamiche quotidiane del villaggio e del quartiere, interagendo direttamente con il sindaco e con la giunta municipale. NON FATTO
CHIUSURA DI TUTTE LE SOCIETÀ PARTECIPATE COMUNALI. NON FATTO: In questi 12 mesi non solo non sono state chiuse le partecipate come sbandierato a gran voce in campagna elettorale ma ne sono state create delle nuove (vedi Agenzia per il Risanamento, Messina Social City e c’è anche la delibera di giunta per la costituzione della “Messina Patrimonio Spa iscritta all’Ordine del giorno del n Consiglio comunale). La “vecchia” Atm (azienda speciale del Comune di Messina) è stata messa in liquidazione, ma verrà sostituita dall’Atm 2.0, società per azioni a capitale interamente pubblico. Per ogni agenzia/società nuova De Luca ha nominato anche un Cda con 3 componenti in luogo dell’amministratore unico (come previsto dalla legge Madia), con conseguente aggravio dei costi a carico delle casse comunali.
BASTA CON IL PERENNE IMMONDEZZAIO URBANO: gestione in house del servizio con l’istituzione dell’ARO e l’avvio del servizio di raccolta differenziata porta a porta e consequenziale chiusura definitiva dell’ATO, Messina servizi e Messina Servizi Bene Comune. NON FATTO: Ecco un altro settore in cui De Luca si è reso protagonista di una capriola: se nel programma parlava di gestione in house del servizio, una volta diventato sindaco ha intrapreso la strada delle privatizzazione del settore rifiuti.
NO A QUESTO TRAM: una nuova strategia di mobilità urbana con Messina città ad emissioni zero…NON FATTO. E’ rimasto in un cassetto ( e non poteva essere altrimenti) il progetto del sistema a monorotaia sospesa. Quanto al tram, inizialmente De Luca ha annunciato, anzi urlato, la sua intenzione di eliminare la tranvia; dopo le proteste di migliaia di messinesi , soprattutto sui social, ha cambiato idea e ha deciso che il tram resterà, ma avrà un nuovo percorso. Non si intravede all’orizzonte alcuna nuova strategia di mobilità urbana e Messina continua ad essere l’esatto opposto di una città ad emissioni zero.
BILANCI SANI & LOTTA AGLI SPRECHI: “senza soddi non si canta missa…” pagare tutti per pagare meno …riqualificazione e riduzione della spesa corrente… investimenti a sostegno delle famiglie e delle imprese per la creazione di nuovi posti di lavoro. NON FATTO: Risanare i conti del Comune di Messina, che resta un ente in pre-dissesto, sarà il compito più arduo per questa amministrazione. Un anno è un periodo troppo breve per poter incidere, e ci sarebbe voluto un miracolo per poter realizzare questo punto del programma in soli 12 mesi. C’è poi da dire che molto dipenderà dall’approvazione o bocciatura del piano di riequilibrio. Sono certamente azioni degne di nota sia l’attività di recupero dell’Imu 2013 con la quale l’ente ha iniziato incrociare i dati a sua disposizione ( anche a costo di causare qualche inevitabile disagio ) al fine di creare la Banca Dati unica del contribuente e combattere l’evasione fiscale; sia l’avvio di una seria attività di concertazione con i creditori per chiudere le transazioni ed abbattere il debito di Palazzo Zanca, pur se con qualche mese di ritardo rispetto alle date fissate inizialmente. Del resto, non è colpa di De Luca se chi c’è stato prima di lui non ha fatto praticamente nulla in questo settore.
PIANIFICAZIONE STRATEGICA E PROGETTAZIONE INFRASTRUTTURALE ESECUTIVA: Non esiste nel bilancio comunale un apposito fondo di progettazione e le risorse umane presenti nella dotazione organica, non hanno mai ricevuto gli adeguati incentivi per concentrarsi sull’attività di pianificazione e progettazione esecutiva: in tale ottica, è indispensabile costituire un nucleo di progettazione comunale con competenze trasversali. NON FATTO
ISTITUZIONE DEI COMITATI CIVICI E DELLE SENTINELLE DELLA VIVIBILITÀ: Nell’ambito dei comitati civici, saranno istituiti nuovi servizi al cittadino: dall’infermiere di famiglia, per l’assistenza di primo livello, che non richiede particolari specializzazioni, alla sentinella della vivibilità che svolge le funzioni di controllore del territorio, con poteri di sanzionare alcuni comportamenti e di segnalare alla Polizia Municipale le violazioni più gravi della convivenza urbana. Sarà definito un accordo quadro con le forze dell’ordine pubblico ed il Palazzo Municipale, per formare ed assistere le sentinelle della vivibilità anche al fine di creare i presidi della vivibilità nei villaggi e nei quartieri. NON FATTO
LE INFRASTRUTTURE STRATEGICHE Il punto di partenza della complessiva programmazione/pianificazione degli interventi infrastrutturali è rappresentato dalla riqualificazione del vasto patrimonio comunale esistente con particolare riguardo a quello che connota gli indici di vivibilità urbana e tra questi la priorità è rappresentata dal risanamento e dall’eliminazione delle baraccopoli attuando l’art. 62 della legge di stabilità regionale 2018, con la Costituzione dell’agenzia comunale per il risanamento. FATTO (A META’). Quanto alla riqualificazione del patrimonio comunale, il sindaco punta a censire in maniera dettagliata tutti i beni del Comune di Messina attraverso l’Agenzia del patrimonio. Nel frattempo, l’amministrazione De Luca ha comunque avviato l’iter per l’affidamento ai privati delle scuole in disuso, di ville e spazi verdi e degli stadi. Per quanto riguarda il risanamento, De Luca ha costituito, con l’avallo del Consiglio comunale, l’A.Ri.Sme ma – come prevedibile – non è riuscito a completare lo sbaraccamento entro la data del 31 dicembre 2018 che troppo ottimisticamente aveva fissato. Ha tuttavia ottenuto parte delle somme della legge 10/1990 (pari a 14 milioni di euro) ferme a Palermo da anni. Comune e Regione si sono invece visti bocciare dal Governo nazionale la richiesta di concessione dei poteri speciali, che avrebbero garantito tempi più rapidi nei vari passaggi burocratici.
COSTITUZIONE DI UNA AGENZIA DI SVILUPPO CITTA DI MESSINA cioè una società, con il compito intercettare risorse pubbliche per il comune e di far creare, in tutti i settori produttivi, nuovi posti di lavoro. NON FATTO
CULTURA, IDENTITÀ, CREATIVITÀ & CROCIERISMO CON IL BRAND MESSINA: Palazzo Zanca porta di ingresso del crocierismo quale simbolo dell’istituzione e promozione Brand Messina che include anche il sabato nei villaggi ed i campus estivi finalizzati alla certificazione dei borghi più belli d’Italia e spighe verdi… vendiamo quel che abbiamo e quel che siamo. NON FATTO Questo è uno dei punti del programma elettorale di De Luca che possono essere ancora realizzati (sempre che il sindaco non si dimetta a dicembre), ma ad oggi nulla è stato portato avanti per la creazione del Brand Messina.
BANDIERA BLU & IMPRENDITORIA BALNEARE: al via le politiche di regolamentazione complessiva delle aree demaniali marittime con il PDUM ed il risanamento ambientale con lo smantellamento di tutte le strutture abusive e la creazione di servizi di fruizione delle spiagge finalizzate all’ottenimento della Bandiera Blu… stop agli impianti di depurazione che non depurano ed alle sanzioni economiche per il mancato adeguamento dei depuratori. NON FATTO MA sono stati lanciati due progetti pilota a Torre Faro e Santa Margherita. L’obiettivo è puntare alla bandiera blu nei prossimi anni.
SPORT – TEMPO LIBERO – SPETTACOLO – TRADIZIONI POPOLARI – TEATRO VITTORIO EMANUELE: una strategia unitaria di intervento e di coinvolgimento per valorizzare la nostra identità sostenendo anche la nostra squadra calcistica Messina. NON FATTO. Nei settori sport e cultura si è registrato in questi mesi un evidente immobilismo: nessuna strategia è stata messa in atto, le uniche iniziative degne di nota sono state ad opera dei privati.
IL CASINO’ DEL MEDITERRANEO. Casino’ a palazzo Zanca quale battaglia ideale di riscatto dell’intero meridione. NON FATTO… e meno male aggiungiamo noi.
Danila La Torre