Il Circolo Filatelico Peloritano, qualche giorno fa, ha lanciato un appello a cittadini, deputati, istituzioni e associazioni di ogni tipo, a sostenere la possibile emissione di un francobollo raffigurante la Vara, che darebbe grande lustro e visibilità a Messina. Anche poche righe, quelle da scrivere, per motivare l’importanza dell’evento che affonda le radici nella nostra storia. La raccomandata va indirizzata al Mise (Ministero dello Sviluppo Economico-Ufficio di Gabinetto, via Molise 2 – 00186 Roma oppure con una Pec (Posta elettronica certificata) a gabinetto@pec.mise.gov.it.
A muoversi è già stato il Servizio Cultura della Città Metropolitana di Messina, che ha risposto alla richiesta del sodalizio di via Sant’Agostino dicendosi disponibile a predisporre una propria lettera. Mercoledì mattina, per la stessa finalità, è invece previsto un appuntamento a Palazzo Zanca in occasione di un incontro della Commissione Cultura del Comune.
Poiché in questi giorni sono giunte numerose richieste di spiegazioni su come predisporre il testo della raccomandata da inviare al Ministero, riportiamo la lettera che il Consiglio Direttivo del Circolo Filatelico Peloritano inoltrerà nelle prossime ore al Mise.
“Il Circolo Filatelico Peloritano propone l’emissione di un francobollo per commemorare la storica Processione della Vara e dei Giganti di Messina da inserire nella programmazione 2021 o 2022 da parte di codesto Ministero dello Sviluppo Economico. (M.I.S.E.).
Il Circolo Filatelico Peloritano (sodalizio che nel 2018 ha conquistato il suo terzo titolo nazionale al Campionato Serie Cadetti della Federazione fra le Società Filateliche Italiane), intende infatti evidenziare l’importanza di una manifestazione che ogni anno richiama in riva allo Stretto, a Messina, oltre centomila presenze.
La Vara è un grande carro votivo dedicato alla Madonna Assunta, che viene portato in processione il 15 agosto di ogni anno, nel momento di massima espressione religiosa da parte del popolo messinese.
Il carro è di forma piramidale, è alto oltre 15 metri, pesa circa 8 tonnellate e viene trascinato e fatto slittare sull’asfalto bagnato con delle lunghissime e spesse corde da almeno 1.500 tiratori che lo trascinano, tra due ali di folla, da Piazza Castronovo a via Primo Settembre e fino Piazza Duomo. Il montaggio delle robuste gomene al “cippo” viene effettuato grazie a tecniche particolari, nella giornata che precede la tradizionale processione: corde che, secondo un’antichissima credenza popolare, pare posseggano proprietà magiche e taumaturgiche e per questo vengono tagliate a pezzi e conservate dai portatori alla fine di ogni manifestazione di Ferragosto.
“La più antica testimonianza della festa – ha scritto e pubblicato a tal proposito il compianto Giovanni Molonia su un vecchio numero del Messenion d’Oro – risale allo storico Bartolomeo di Neocastro, il quale, nella sua Historia Sicula (1250-1293) ricorda che in Messina il 15 agosto 1282 ‘gloriosam assumptionem… reverenter celebrata’”.
E, sempre lo studioso Molonia (tra l’altro in passato ex presidente del Circolo Filatelico Peloritano), ricorda che nel 1535 “per l’entrata dell’imperatore Carlo V in Messina, tra le varie deliberazioni senatoriali emanate per solennizzare l’evento, c’è quella di ‘darsi compimento alla machina della Vara’. Una descrizione della machina è nell’opera celebrativa del sacerdote Colangiacomo (Niccolò Iacopo) D’Alibrando”.
Brevi note storiche, queste, solo per ricordare, qualora ve ne fosse bisogno, quanto importante sia, per la città e non solo, la Processione della Vara che viene accompagnata dalla presenza dei Giganti, Mata e Grifone, ritenuti i fondatori di Messina. Un francobollo simile fu concesso, nel 1997, per la “Varia” di Palmi, ma le radici della Vara di Messina sono di certo più profonde.