Economia

Un reggino a Unioncamere. Tramontana: innovare, formare, internazionalizzare

REGGIO CALABRIA – Giovane, dinamico, con una storia imprenditoriale di successo non alle spalle ma – a dispetto di 130 anni di storia – tuttora in corso d’opera. A 48 anni, l’apprezzatissimo presidente della Camera di commercio di Reggio Calabria Antonino “Ninni” Tramontana approda al timone di Unioncamere Calabria, cioè l’Ente che governa l’intero sistema delle imprese calabresi.

Un network regionale che, come e ancor più nella presidenza del “ras” dell’imprenditoria calabrese Klaus Algieri (simultaneamente al timone di Camera di commercio Cosenza, Confcommercio Cosenza e Confcommercio Calabria, oltre che primo vicepresidente calabrese di Unioncamere nazionale), Tramontana tenterà adesso di svecchiare e proiettare verso le “scommesse” del futuro. E in particolare verso le sfide che vanno raccolte e vinte già oggi, si chiamino internazionalizzazione o uso ottimale e tempestivo delle risorse del Pnrr.

Un decennio dopo

Posto che un gentlemen agreement porta a un costante avvicendamento tra le realtà territoriali che esprimono il presidente regionale di Unioncamere, diciamo che erano parecchi anni ormai che l’Ente camerale di Reggio Calabria non esprimeva il ruolo apicale.

Lucio Dattola

Lucio Dattola è stato fin qui l’ultimo presidente reggino (eletto nel 2012) per la rete delle imprese in Calabria.

«Per me, questa circostanza è motivo d’orgoglio. Al contempo – fa presente Tramontana – mi riempie di responsabilità: soprattutto in questo momento, in questi anni che sono cruciali per l’intero Paese, ma particolarmente per il Sud e per la Calabria».

Pandemia & Pnrr

Ci sono due scogli che condividono l’iniziale, qualcuno ne ha parlato come di un autentico, duplice P-Factor: la pandemia da Covid-19 e l’assoluta necessità che Enti pubblici e aziende private utilizzino al meglio la probabilmente irripetibile chance del Pnrr.

«Assolutamente. Unioncamere Calabria ha il ruolo di spingere le nostre imprese – condivide il presidente Tramontana – fuori da questa crisi pandemica. E fortunatamente le nostre aziende si stanno innovando e stanno puntando sulla formazione: imprese calabresi che, dunque, diventano progressivamente sempre più competitive sul mercato. Il mio stesso ruolo da presidente dell’Unione delle cinque Camere di commercio calabresi sarà quello di stare al fianco e supportare le aziende calabresi in questo prezioso percorso di crescita. Ma soprattutto, nel cercare di sfruttare al meglio la fondamentale opportunità rappresentata dalle ingenti risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza in arrivo per il nostro territorio».

Digitalizzare, innovare e formare per fare fatturato anche all’estero

La Camera di commercio di Reggio Calabria

Tuttavia, non è proprio il caso di nascondersi. Dopo i brillanti percorsi volti all’incoming e comunque all’internazionalizzazione delle imprese con la Camera di commercio di Reggio Calabria a guida-Tramontana, ora è il tempo giusto per rilanciare. E prefiggersi traguardi ambiziosi, ad esempio in chiave import-export, su scala regionale…

«Certo, le attese ormai sono tante. E devo dire che qui in Camera di commercio – così Tramontana a Tempostretto – già avevamo iniziato in questi anni un percorso importante in questa direzione. Peraltro, dentro Unioncamere Calabria ci sono tante professionalità, tante risorse preziose nel settore dell’internazionalizzazione. Quindi lavoreremo ovviamente su questo, ma guarderemo con grande attenzione pure all’innovazione, alla formazione e, in modo particolare, alla digitalizzazione. Imprese digitalizzate, innovate e formate diventano ovviamente molto più competitive sul mercato internazionale… Così, useremo questi grimaldelli per spingere con tutte le nostre forze le imprese calabresi fuori dai confini italiani e consentir loro di tendere a realizzare fatturati importanti anche all’estero».

Per perseguire quest’obiettivo nel migliore dei modi, tuttavia, «necessitiamo di un rapporto assai collaborativo con la Regione: io – rammenta Ninni Tramontana – l’ho sottolineato già al momento della mia elezione a presidente di Unioncamere Calabria. Cercheremo d’instaurare un rapporto solido con l’Ente regionale: è fondamentale che gli Enti camerali dialoghino con la Regione, per provare sinergicamente a offrire opportunità importanti alle nostre aziende, e dunque al territorio calabrese e ai suoi protagonisti».

Successo “giovane”, radici antiche

Il neopresidente regionale di Unioncamere ha un’età assai inferiore a quella che il ruolo potrebbe – magari a torto – far immaginare. Resta il fatto che proprio il dato generazionale, la circostanza d’essere personalmente alfiere di un successo imprenditoriale “giovane” potrebbe rivelarsi un’arma vincente per svecchiare il sistema imprenditivo calabrese.

E questo, benché le imprese di famiglia, “gioielli” del vitivinicolo e della ricettività, non siano certo state messe in piedi in epoca recente. «Le nostre imprese – annuisce il neopresidente di Unioncamere Calabria – hanno ormai 130 anni di storia alle spalle. Abbiamo investito, peraltro, su due segmenti produttivi tra quelli maggiormente rappresentativi delle peculiarità del territorio metropolitano reggino: l’agroalimentare e il turismo».

Già. Ma adesso se ne potrebbe trarre linfa ulteriormente preziosa… «La lunga e proficua esperienza nelle aziende mi ha sicuramente fatto crescere, consegnandomi un bagaglio non piccolo d’informazioni, d’esperienze. Il mio auspicio? A questo riguardo, ha lo stesso segno del mio impegno: mettere tutto quanto a disposizione dell’intero comparto produttivo della Calabria. Mettercela tutta per riuscire a trasferire quanto ho appreso e, nel mio piccolo…, contribuito a migliorare».