Le migrazioni sono cosa naturale e normale da sempre, noi ne sappiamo qualcosa. Viviamo una montagna che di questi “passaggi” ne vede e ne ha vissuti per migliaia di anni e spesso ne porta le tracce. Tra tutti però, oggi, vogliamo soffermarci su uno in particolare, che solo pochi altri posti in Europa possono vantare: la migrazione degli uccelli.
L’Aspromonte rappresenta uno dei “colli di bottiglia” dal quale, ogni anno, transitano migliaia di esemplari di molte specie differenti, alcune delle quali di particolare pregio dal punto di vista della conservazione. Un vero e proprio paradiso per esperti o semplici appassionati, oltre che occasione di arricchimento per tutti, che ormai sempre più frequentano il nostro Parco per fare attività di osservazione.
Il birdwatching è un’attività particolare, che richiede pazienza e dedizione ma se approcciata con le “guide” giuste può divenire entusiasmante, dove ogni passaggio diventa una storia. Le nostre cime, i nostri pianori e le nostre radure offrono un palcoscenico privilegiato per chiunque voglia cimentarsi in questa insospettabilmente appassionante attività che racconta il viaggio, tra i fascini delle termiche ed i segreti dei grandi rapaci e non solo. Scene di danze, picchiate, amori e litigi… nel peggiore dei casi i panorami resteranno pur sempre unici ed indimenticabili, come l’Aspromonte sa offrire.
Il racconto di ciò che accade sulle nostre teste, spesso a nostra insaputa, sarà rivelatore, affidato alle guide esperte nel campo. Ricordiamo ancora con il sorriso, i racconti di quei passaggi “speciali”, come ad esempio quello di Sissi, la principessa…dell’aria! Un rarissimo e mastodontico esemplare di aquila imperiale che passo sopra le nostre teste. Evidentemente l’Aspromonte piacque anche lei, perché qui si fermo per riposare, nei pressi dei piani di Carmelia, prima di proseguire per il suo lungo viaggio. Una grande emozione, un grande segnale. La migrazione dei rapaci diurni inizia i primi di agosto e termina a metà ottobre.
Il periodo più idoneo per fare osservazione va, dati alla mano, dal 10 agosto al 20 settembre. Negli anni sono state censite quasi tutte le specie di rapaci del Paleartico occidentale, precisamente 38. Nel mese di agosto, si ha la possibilità di osservare maggiormente il Nibbio bruno (Milvus milvus) e la Cicogna bianca (Ciconia ciconia). Dai primi giorni di settembre aumenta considerevolmente il Falco pecchiaiolo (Pernis apivorus), accompagnato dal Falco di Palude (Circus aeruginosus).
Queste sono le 3 specie più abbondanti in assoluto ma non è difficile osservare in migrazione anche l’aquila minore (Hieraaetus pennatus) e la Cicogna nera (Ciconia nigra). I siti di osservazione inoltre sono interessati dal passaggio abbondante di altri uccelli migratori come il Gruccione (Merops apiaster), la Rondine (Hirundo rustica), il Rondone comune (Apus apus) ed i Rondone maggiore (Tachymarptis melba).
Non ci resta quindi che salire su questo “trampolino”, per vedere da vicino i “tuffi” verso il mediterraneo e viceversa.
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Foto e testo sono delle Guide Ufficiali del Parco Nazionale d’Aspromonte