Una grande scultura troverà posto nella rotatoria del Waterfront, nel punto che segna l’ingresso, lato nord, al centro cittadino. Non ancora inaugurato e già al centro di proposte legate all’arte, il Waterfront è pronto ad accogliere l’opera vincitrice del concorso di idee “La Porta dell’Accoglienza” lanciato dal “Rotary – Reggio nord”. Miriam Carlier, Chiara Caridi e Maria Carmela Agresta, studentesse della facoltà Architettura dell’Università “Mediterranea”, sono le autrici del progetto vincitore. Questa mattina hanno incontrato il sindaco Giuseppe Falcomatà, insieme ai consiglieri comunali Giuseppe Sera e Massimiliano Merenda.
Alla riunione hanno preso parte anche Corrado Trombetta, past president del club service, e Luciano Zingali, componente della commissione che ha designato l’opera prima classificata. A margine dell’iniziativa, il sindaco Giuseppe Falcomatà ha ringraziato il Rotary Reggio nord, la sua presidente Giusi Scali, il professor Trombetta e tutti i soci per «questa bellissima proposta di adozione della rotonda del Waterfront. Per l’idea di realizzare un’opera d’arte con un bando vinto da tre splendide nostre conterranee».
«Come Amministrazione comunale – ha aggiunto – abbiamo subito aderito a questa idea. Si inserisce, infatti, nel solco della collaborazione attiva e produttiva fra Comune, associazioni, comitati di quartiere, ordini professionali, club service. E anche con tutti coloro i quali vogliono vivere da protagonisti il loro ruolo nella nostra città dando una mano a realizzare attività di utilità pubblica e importanti per sviluppo economico, sociale e culturale del territorio».
“L’installazione – recita la scheda tecnica dell’opera che verrà realizzata – si presenta allo spettatore sotto diversi fasi di lettura. Il primo livello parla di Reggio Calabria come città caratterizzata da continue interrelazioni tra il suo presente e le sue radici che affondano nella Magna Grecia. Questo collegamento è esplicato attraverso due oggetti simbolo: una Colonna (forma immutabile e salda come simbolo dell’identità greca della città) ed una Sfera (forma in continua evoluzione come simbolo di trasformazione e propensione verso il futuro). La colonna diventa parte integrante della sfera, completandola e suggerendo l’idea di un segno che il passato trasmette al futuro”.
“Il secondo livello – continua – si riferisce al linguaggio eterogeneo e frammentato dei volumi che rispecchia la diversità culturale e la fragilità dei nostri territori. Terzo ed ultimo livello fa riferimento ad una nuova pavimentazione dal disegno a cerchi concentrici. Si formano dei flussi che partono dai due fuochi dell’installazione e che si intrecciano, suggerendo collegamento e scambio tra passato e presente.”