FURCI – Una libreria è un bene culturale prezioso. Nel cuore di un paese, nel suo salotto buono, assume anche un valore sociale inestimabile. Il bar, la chiesa e… quelle vetrine illuminate di sapere. E così, nella piazza centrale di Furci parlare di libri e letteratura diventa un evento popolare. Come popolare è il protagonista: Andrea Camilleri. E’ con il suono della sua voce roca, impastata dal fumo di mille sigarette, che si alza il sipario (virtualmente) sul ‘palcoscenico’, ricavato sulle scale della Chiesa Madre. Un’occasione per raccontare lo scrittore siciliano di Porto Empedocle, scomparso il 17 luglio dello scorso anno a Roma. Per lui il successo è arrivato tardi ed esplode con Montalbano.
Nel corso della serata I Sikilia fanno da motivo conduttore nelle letture dei lavori del Maestro: La lettera anonima (messa in scena proprio dal gruppo diretto da Cettina Sciacca), Due di coppe (interprete Carmelo Cocuccio) e Riccardino (è stato letto il primo capitolo con la partecipazione di Vittorio Gregorio). Riccardino è il libro postumo di Camilleri: un successo di vendite enorme ancor prima di giungere in libreria (il 17 luglio); è il testamento linguistico dell’autore. L’ultimo “capitolo” della saga che ha consacrato lo scrittore. Quello in cui si congeda dai lettori dialogando con il suo Commissario Montalbano.
Riccardino è la sintesi del suggestivo e fortunato esperimento linguistico di Camilleri: il vigatese. Prezioso l’intervento della professoressa Ninuccia Foti che si è soffermata sulle espressioni letterarie dialettali e sull’evoluzione delle stesse che, se una volta rappresentavano il linguaggio del popolo, oggi assumono un valore straordinario perché marcano le caratteristiche di un luogo e per questo si usano come intercalari anche in un discorso in lingua italiana.
Parole e musica si intrecciano. La serata è stata riempita dai brani eseguiti da Alessandro lo Giudice e Alex Guglielmo (chitarra) e Giampaolo Nunzio (organetto). La serenata Amuri Amuri, ha messo il sigillo alla colonna sonora dell’evento.
L’evento è stato ideato e realizzato da Fabio Raspa, titolare della libreria ‘Mondadori point’ che sorge in piazza S. Cuore. La serata di fatto ha dato il via alle manifestazioni estive 2020, quelle al tempo del Covid. “E non poteva esserci inizio migliore – esordisce il sindaco, Matteo Francilia – in quanto manifestazioni di alto profilo culturale qual è stata quella di cui parliamo, sono vitali per la crescita sociale di un paese. I fondi in bilancio per gli spettacoli – prosegue Francilia – sono stati destinati all’emergenza coronavirus. Non posso che applaudire a Fabio Raspa per l’iniziativa. Una iniziativa che ci inorgoglisce”. Alla manifestazione è intervenuto anche l’assessore alla Cultura del Comune di S. Teresa di Riva, Annalisa Miano.
“Sono estremamente felice – ha commentato Raspa – per la qualità dei protagonisti della serata, dai Sikilia ai musicisti, alla professoressa Foti. Raccontare Camilleri in piazza, considerato il successo di Montalbano in tv, non era facile. E invece si è rivelato un successo, andato al di là di ogni più rosea previsione. La ricetta? L’hanno fatta gli ingredienti. Un modo diverso di concepire una serata culturale”.