Uno storico evento di aurora boreale la notte scorsa ha interessato praticamente tutta l’Europa e l’Asia, fino agli angoli più remoti di Kazakistan, Mongolia e Cina. Dalla Russia fino all’Italia i cieli si sono colorati di rosso, viola e verde, lasciando a bocca aperta centinaia di migliaia di persone, rimaste sbalordite dall’incredibile intensità del fenomeno astronomico.
Stavolta, differentemente dall’evento del novembre 2023, l’aurora si è vista molto più a sud del solito, arrivando a colorare di rosso persino i cieli del Sud, fino in Sicilia. A queste latitudini osservare l’aurora è quasi impossibile, se non dinnanzi a tempeste solari veramente estreme, paragonabili ad un evento Carrington. L’evento, inoltre, è stato immortalato da decine di webcam e foto da ogni angolo d’Europa e da varie regioni del centro-nord.
La colorazione prevalente è stata rossa, tendente al violetto e al verde. Per la prima volta l’evento è stato osservato pure dalla provincia di Messina, in due singole ondate, caratterizzate da bagliori rossastri verso Nord, soprattutto dalla costa tirrenica.
Il Sole ha cicli di attività di circa 11 anni. Ciò significa che ciclicamente l’attività solare aumenta e poi diminuisce. Durante il massimo solare, il Sole ha più macchie solari, che possono essere osservate con i telescopi come regioni scure sulla superficie solare.
Di conseguenza aumenta anche il rilascio di energia elettromagnetica e di particelle cariche che possono raggiungere la Terra, danneggiando o disturbando i satelliti e le reti elettriche, con la conseguente creazione di spettacolari aurore.
Attualmente ci troviamo nel ciclo solare 25, iniziato alla fine del 2019, quando il Sole è entrato nel minimo solare. Peraltro noi di tempostretto ne avevamo discusso in tempi non sospetti in questo articolo. Le prime previsioni, tenendo conto di quella data e della durata tipica del ciclo solare, indicavano che il massimo solare si sarebbe verificato nel 2025. Tuttavia, l’aumento di attività e la maggiore presenza di macchie solari osservati sul Sole nel corso del 2023 hanno reso necessaria una nuova analisi della stima. Il picco di questa attività solare si raggiungerà entro l’estate.
L’aurora boreale si origina quando il vento solare, espulso dalla superficie del sole, tende a viaggiare nello spazio e ad interagire con il campo magnetico terrestre. In presenza di un vento solare molto forte, durante le fasi di massima intensità solare, succede che le particelle cariche presenti all’interno del vento solare impattano contro il campo magnetico terrestre.
A contatto con il campo magnetico della Terra queste particelle emettono delle onde elettromagnetiche che producono il fenomeno luminoso dell’aurora boreale.
Va detto che le aurore boreali si manifestano nelle zone prossime ai poli, principalmente tra i 100 e 400 km di quota, perché le alte altitudini favoriscono la fuga delle particelle dal campo magnetico terrestre. A queste latitudini si ha una maggiore concentrazione di queste particelle, ecco perché generalmente le aurore si vedono oltre il Circolo Polare Artico, fra Alaska, Canada, Groenlandia, Islanda, Lapponia e Siberia.
Per tale ragione osservare le aurore boreali al di sotto dei 50° di latitudine Nord è veramente molto raro. Figuriamoci osservarle fino ai 38° di latitudine Nord, proprio come accaduto in queste ore sul Messinese.