Nessun settore risparmiato: in agitazione anche i lavoratori dell’Agenzia delle Entrate

Mezz’ora di presidio giornaliero. Da oggi, i lavoratori del fisco hanno iniziato a protestare, dalle 9 alle 9.30, davanti alla sede di via Santa Cecilia. “Siamo davanti ad una politica sociale che ha prodotto solo licenziamenti, precarietà, taglio di diritti, salario, pensioni e giovani ai quali vogliono togliere il futuro ”, così Vincenzo Capomolla dell’Unione Sindacale di Base.
“Ora in approvazione alla Camera l’abrogazione di fatto dell’art. 18 e la libertà di licenziamento, la fine della cassa integrazione ed il taglio persino degli ammortizzatori sociali”.
“Un imbarbarimento sociale”, continua Capomolla, “accompagnato da nuovi annunci di licenziamenti anche nel Pubblico Impiego: esuberi per 300.000 nella scuola, nella sanità, nel Parastato, nelle Agenzie Fiscali, negli Enti locali e nei Ministeri, non c’è settore della Pubblica Amministrazione escluso dal taglio di almeno il 10% del Personale. E poi ancora chiusura generale di sedi e strutture nei territori per quella che si configura chiaramente come la destrutturazione dello stato sociale, e l’annuncio di un vero e proprio furto delle tredicesime e di tagli agli stipendi”.
“Per questo – conclude il dirigente USB – dopo lo sciopero generale dello scorso 22 giugno, i lavoratori hanno deciso di continuare la mobilitazione. Da oggi per tutta la settimana saranno fino alle 9.30 in presidio in via S. Cecilia a farsi sentire ed a volantinare ai Cittadini”.