Vecchi concorsi ma nuove assunzioni all’Università di Messina. Nella seduta di martedì scorso (4 dicembre) il Consiglio di Amministrazione dell’Ateneo peloritano ha discusso e approvato il VI punto del I° Ordine del giorno aggiuntivo “Personale Tecnico amministrativo e determinazioni ”. Una dicitura burocratese dietro cui si celava una volontà ben precisa: sollecitare l’organo di governo ad autorizzare nuove assunzioni di personale T.A., attingendo da graduatorie dai concorsi espletati nel 2009.
Contro il provvedimento adottato del Cda tuona il segretario si CONFSAL Federazione SNALS Università – CISAPUNI Nello Pergolizzi, che ha inviato una nota dai toni molto duri al rettore Francesco Tomasello.
«Non si può non esprimere l’assoluta contrarietà alla scelta di procedere ad ulteriori assunzioni con scorrimento di graduatorie di concorsi, originariamente banditi per la copertura di alcuni singoli profili professionali di cui l’Amministrazione necessitava» scrive in un comunicato.
La “scorciatoia” imboccata «per l’ennesima volta» dall’Università di Messina non piace per nulla Pergolizzi, che avrebbe ritenuto più opportuno «indire nuove procedure concorsuali all’insegna della trasparenza e della possibilità di garantire una partecipazione più ampia, per consentire una selezione ancor più qualificata che nel passato».
In ordine alle modalità concorsuali ed ai requisiti di partecipazione – sottolinea ancora il segretario sindacale – lo Snals «già nell’anno 2009, con riferimento ai concorsi all’epoca banditi, aveva rilevato come gli stessi fossero tutti connotati da caratteristiche troppo stringenti, prevedendo, tra l’altro, per la partecipazione, requisiti tanto “specifici e limitanti” da avere anche ingenerato non pochi dubbi sulla loro legittimità, oltre ad aver avuto come conseguenza una minore partecipazione e, ovviamente, una minore qualità nella selezione».
«Non riusciamo a convincerci che le reali esigenze di personale dell’Ateneo continuino a coincidere con le professionalità già reperite nell’anno 2009, in spregio a tutti i principi» continua ancora Pergolizzi che innesca un dubbio non secondario, preoccupato del fatto che «l’Ateneo decida il proprio fabbisogno di personale in base «a logiche “già viste“, che una buona volta devono essere finalmente superate».
Il sindacalista teme, inoltre, che «la mancata ricerca interna delle figure professionali presuntivamente necessarie all’Ateneo e l’utilizzo dello strumento dello scorrimento delle graduatorie potrebbe portare anche ad un non auspicabile dispendio di risorse e connesso danno erariale». Nello stesso tempo, a suo avviso, «si penalizzano e si frustrano le legittime aspettative del personale in servizio».
Alla luce di quanto illustrato nella nota, Pergolizzi, chiede al rettore Tomasello «un serio ed approfondito confronto, al fine di garantire una concreta tutela dell’Ente e di tutto il personale in servizio, per non tradire le legittime aspettative dei dipendenti già in forza all’Ateneo». (DLT)