MESSINA – “Si ritiene di poter escludere la sussistenza di un’ipotesi di inconferibilità ai sensi del decreto legislativo 39/2013 nell’assunzione della carica di direttore generale dell’Università degli studi di Messina da parte dell’avvocato Francesco Bonanno. Alla luce di tali considerazioni, il Consiglio dell’Autorità, nell’adunanza del 22 gennaio 2020 ha deliberato che non risulta integrata alcuna ipotesi di inconferibilità o incompatibilità in capo al direttore generale dell’Università di Messina”. E’ racchiusa nel “via libera dell’Anac” la difesa del rettore dell’Università di Messina, Salvatore Cuzzocrea, della nomina alla direzione generale dell’Ateneo dell’avvocato Francesco Bonanno. Per l’Università, quindi, è tutto ok in virtù di quanto evidenziato dall’Autorità nazionale anticorruzione, alla quale si rivolse lo stesso rettore.
Su presunte anomalie legate alla nomina del direttore generale (conferita alla fine del 2018 e rinnovata lo scorso luglio), nei giorni scorsi era intervenuto il sindacato Fgu, con un esposto firmato dal coordinatore Paolo Todaro (indirizzato alla presidenza del Consiglio dei ministri, all’Anac, al ministero dell’Università, al Rettore, alla Procura regionale della Corte dei conti, al presidente della Commissione d’inchiesta e vigilanza sul fenomeno della mafia e della corruzione Ars-Sicilia e alla Procura della Repubblica di Messina, per mezzo del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza). La vicenda è legata al decreto legislativo 39 del 2013 che, all’articolo 4, prevede i casi di inconferibilità e incompatibilità nelle pubbliche amministrazioni. A “coloro che, nei due anni precedenti, abbiano svolto incarichi e ricoperto cariche in enti di diritto privato o finanziati dall’Amministrazione o dall’ente pubblico che conferisce l’incarico ovvero abbiano svolto in proprio attività professionali, se sono regolate, finanziate o comunque retribuite dall’amministrazione o ente che conferisce l’incarico, non possono essere conferiti: gli incarichi amministrativi di vertice nelle amministrazioni statali, regionali e locali; gli incarichi di amministratore di ente pubblico, di livello nazionale, regionale e locale; gli incarichi dirigenziali esterni, comunque denominati, nelle pubbliche amministrazioni, negli enti pubblici che siano relativi allo specifico settore o ufficio dell’amministrazione che esercita i poteri di regolazione e finanziamento”.
Il sindacato parla di due incarichi nei due anni precedenti. Il neo direttore generale dal canto suo ha sostenuto che non esistono cause di inconferibilità o incompatibilità. E si dice sereno. Il Rettore Cuzzocrea chiosa che “le accuse non hanno fondamento. Sono stato io stesso – sottolinea – ad inviare tutta la documentazione all’Autorità nazionale anticorruzione. E l’Anac ha deliberato che l’incarico è corretto e legittimo”.