“Ricerca collaborativa”: accordo fra Unime e Gsk Italia

"Un’importante opportunità per l’Unime e i suoi ricercatori, e la dimostrazione che può esistere una collaborazione fra università e imprese private". Con queste parole il rettore, Pietro Navarra ha presentato questa mattina l’accordo fra l’Università di Messina e Gsk, il principale gruppo farmaceutico in Italia per presenza industriale e numero di occupati.

"È un orgoglio essere stati scelti- ha sottolineato Navarra- da un’azienda così importante. Ora spetta a noi metterci alla prova e presentare, da qui a ottobre, progetti di ricerca farmacologica innovativi che possano trovare un fortunato riscontro nell’ambito di questa nuova partnership”.

Partnership che si inserisce nell’ambito di un percorso di condivisione che Gsk porta avanti con le università, i centri ospedalieri e le charities di tutto il mondo per lo sviluppo di progetti di ricerca collaborativa che si pone come modello ottimale per lo sviluppo di nuovi principi attivi e meccanismi d’azione originali.

Grande entusiasmo per la collaborazione con l’azienda farmaceutica è stato mostrato anche dal Prorettore alla Ricerca, Salvatore Cuzzocrea che ha definito l’iniziativa “un’importante occasione che l’Ateneo di Messina intende cogliere affidandosi alla professionalità e alla creatività dei propri ricercatori”. Inoltre, Cuzzocrea nel delineare i vantaggi dell’iniziativa ha sottolineato come questa sia aperta anche ai dottorandi e agi specializzandi presenti nell’Ateneo.

Nel dettaglio il Discovery Partnership with Academia (DPAc) è un programma internazionale di Gsk per la scoperta di farmaci con l’obiettivo di integrare in maniera ottimale la creatività, la profonda conoscenza delle basi biologiche delle malattie e la capacità scientifica dell’università con le risorse economiche e l’esperienza dell’industria farmaceutica nello sviluppo dei medicinali.

Un modello quello della ricerca collaborativa che si è sviluppato negli ultimi anni e che ha prodotto numerosi risultati, così come hanno affermato Andrea Rizzi, direttore Medico Area Respiratoria di GSK Italia. Infatti, l’azienda farmaceutica sostiene circa 25 studi condotti in 400 centri pubblici universitari e 1800 studi clinici in collaborazione con più di 1600 centri dell’Italia.

“Il futuro della ricerca- ha sottolineato Rizzi- passa attraverso la condivisione di informazioni e competenze con l’accademia, gli ospedali più avanzati e le charities. Con questa filosofia abbiamo tra l’altro reso disponibile la prima terapia genica per l’Ada-Scid, una malattia infantile e rara che costringe i bambini a vivere in una bolla perché estremamente sensibile alle infezioni, nata dalla collaborazione tra Fondazione Telethon e Ospedale San Raffaele di Milano”.

Il primo incontro fra i ricercatori dell’Ateneo di Messina e i collaboratori della Gsk si svolgerà il 24 Novembre prossimo, con l’auspicio come ha sottolineato Rizzi che questa collaborazione porti alla scoperta di un farmaco per le 500 malattie per cui ancora non è stata trovata una cura.