Per la Commissione di Valutazione presso il Miur non ci sono elementi tali da sconfessare il giudizio che ha consentito Dario Tomasello di essere abilitato ordinario. Il verdetto è di qualche giorno fa e di fatto chiuderebbe la querelle tra il figlio dell'ex rettore Franco Tomasello e il docente dello stesso ateneo, e il professore Amoroso, che lo ha accusato di plagio. Ma la polemica continua, alimentata da Gian Antonio Stella, firma del Corriere, che con la famiglia Tomasello ha ancora qualche questione aperta.
La vicenda: era stato il Rettore Pietro Navarra, nel febbraio 2014, a trasmettere al Ministero l'esposto per plagio nei confrotin del docente di Letteratura italiana contemporanea ed autore teatrale. Dal Ministero per l'Università e la Ricerca, la segnalazione è arrivata anche sui tavoli della Procura di Milano.
Tomasello è stato denunciato da un docente escluso dal concorsone nazionale per l'abilitazione che consente il passaggio di grado nei ranghi di ateneo. Concorso che il docente messinese si è aggiudicato anche grazie ai titoli, in particolare un elenco di pubblicazioni. Una parte delle quali, è il contenuto dell'esposto, "copiate" da testi del professore Giuseppe Amoroso. A quel punto il Navarra ha trasmesso al Miur l'esposto, Il ministero a sua volta ha chiesto alla Commissione nazionale che si è occupata delle abilitazioni di rivedere il proprio giudizio. E la commissione ha confermato in toto. Adesso il Miur, scrive il direttore generale Daniele Livon, sancisce che non ci sono elementi per "modificare il giudizio di abilitazione già reso nei riguardi del prof. Tomasello".
Ma Gian Antonio Stella non ci sta e oggi sul Corriere pubblica un pezzo che suona più o meno così: "ha copiato, ma rimane professore ordinario".
(Alessandra Serio)