I giudici della Corte d’Appello hanno confermato la sentenza di primo grado nel processo sulla facoltà di Veterinaria nel troncone riguardante gli imputati che hanno chiesto di essere giudicati con il rito abbreviato.
Nell’ultima udienza il procuratore generale Ada Vitanza aveva chiesto proprio la conferma in blocco di quella sentenza risalente al 19 dicembre del 2008. Il gup Massimiliano Micali inflisse un anno di reclusione (pena sospesa) al prof. Raffaele Tommasini, quale consulente legale dell’ateneo, e ai componenti del Consiglio di facoltà di Veterinaria Francesco Naccari, Marisa Masucci e Maria Grazia Pennisi, tutti accusati di abuso d’ufficio, e per il caso dei fondi Lipin furono condannati a un anno e quattro mesi di reclusione (pena sospesa), i ricercatori Mirko Paiardini e Barbara Cervasi, che dovevano rispondere di peculato. L’impianto accusatorio ha retto anche davanti alla Corte d’Appello che non ha ritenuto di modificare quella sentenza. L’inchiesta, avviata dai sostituti Antonino Nastasi ed Adriana Sciglio, nel luglio del 2007 aveva portato all’arresto di 5 persone ed alla sospensione dalle funzioni per due mesi del Rettore Franco Tomasello. Secondo l’accusa il concorso di Veterinaria incriminato sarebbe stato condizionato per favorire il figlio dell’ex preside della Facoltà, Battesimo Macrì. Sotto inchiesta anche la gestione dei laboratori scientifici a veterinaria dei progetti Ilo e Lipin, avviati grazie a finanziamenti regionali.