Inevitabili le polemiche, dopo la bocciatura da parte degli ispettori europei dell’ospedale universitario, costato alla Facoltà di Veterinaria il mancato accreditamento per il 2013. E se i parametri del Miur per la validità dei corsi di laurea si è allentato, consentendo agli atenei di fornire attestati validi anche in mancanza di accreditamento, restano i dubbi sulla validità delle attività della facoltà dell’Annunziata.
Restano anche i toni accesi sui costi della bocciatura ovviamente, di fatto un declassamento dell’unica facoltà di Veterinaria tra Sicilia e Calabria. E la rabbia degli studenti che hanno pagato iscrizione, retta, e sostengono tutti i sacrifici che un percorso di studi universitario comporta. La revoca della delibera per il completamento dell’ospedale degli animali è la goccia che ha fatto traboccare il vaso, per loro, che hanno indetto per oggi pomeriggio un’assemblea e chiedono una immediata presa di posizione al Rettore Pietro Navarra.
“Oltre il danno, la beffa?”, chiedono gli studenti in una lettera sottoscritta dai rappresentanti ed inviata al Magnifico. “Il danno deriva dal mancato accreditamento del Dipartimento di Scienze Veterinarie. Nella recente assemblea del 12 novembre scorso abbiamo discusso delle criticità segnalate dalla bocciatura insieme al direttore del Dipartimento, professor Panebianco e ad altri pochi docenti che hanno partecipato”, spiegano gli studenti. “E’ emersa, totalmente condivisa da tutti gli studenti, la nostra ferma intenzione di collaborare tramite le nostre rappresentanze con gli Organi di Governo dell’Ateneo, al fine di poter superare al più presto tali deficienze ed acquisire quella certificazione di qualità indispensabile per una adeguata e completa preparazione professionale”.
La bocciatura degli ispettori dell’Ecove, l’European Committee of Veterinary Education, si basa su quattro focus che la clinica veterinaria dell’università di Messina non avrebbe centrato, perdendo l’accreditamento per il 2013. Tra questi, l’Ecove cita l’inadeguatezza di una parte delle strutture, compreso il blocco operatorio per i grandi animali. La delibera cui fanno cenno gli studenti è appunto quella per il completamento dell’emiciclo, il blocco operatorio appunto, di cui lo stesso Consiglio di amministrazione adesso chiede la revoca, inserita tra i punti all’ordine del giorno per domani.
Chiedendo l’approvazione, l’Università aveva insistito sulla essenzialità della struttura, assicurando la disponibilità della totale copertura delle spese.
“Non riusciamo a comprendere i motivi che dovrebbero indurre il Cda a revocare, a due mesi di distanza, una delibera, che senza alcun dubbio, risulta indispensabile a colmare, in breve, quelle criticità addebitate al nostro corso di laurea”. Chiosano gli studenti, rivolgendo un accorato appello al Rettore.
L’ispezione dell’Ecove si è chiusa qualche settimana fa. La delibera di settembre era stata varata probabilmente anche per portare all’organismo europeo, che aveva aperto la procedura a marzo, una “pezza d’appoggio” che poteva ribaltare un risultato che già nella scorsa primavera si subodorava negativo.