Tra i tantissimi volatili che si possono osservare nelle nostre zone il rigogolo è sicuramente uno degli uccelli più affascinanti. Si tratta di un uccello caratterizzato da un giallo sgargiante, che lo rende uno degli uccelli più belli da osservare in natura.
Essendo una specie migratrice, che raggiunge l’Europa in primavera, dopo aver trascorso l’inverno nell’Africa centrale e meridionale, da noi si può facilmente osservare in primavera, durante il periodo di migrazione. Persino in città, basta che ci siano un po’ di alberi e qualche piccolo frutto da mangiare appeso.
Il Rigogolo maschio è inconfondibile, giallo brillante con ali e coda nere. La femmina e i giovani sono invece di colore verde e giallo, con ali e coda scure. Le parti inferiori sono striate di grigio chiaro.
I rigogoli sono uccelli molto timidi e anche il maschio è difficile da vedere perchè si nasconde nel fogliame dei grandi alberi, spesso sulla chioma. In volo è simile ad un tordo, con volo forte e diretto e ondulazioni sulle distanze più lunghe. Se lo si guarda in volo assomiglia a un limone volante.
Il rigogolo è ampiamente diffuso su tutto il territorio europeo, tanto da essere presente dal Portogallo fino alla Russia. Generalmente migrano durante la notte, ma possono viaggiare durante il giorno nella migrazione primaverile, in caso di condizioni meteorologiche non proibitive.
Quando raggiungono l’Europa occidentale preferiscono boschi di latifoglie aperti e piantagioni, boschi cedui, foresta fluviale, frutteti, ampi giardini. Mentre nell’Europa orientale possono abitare la foresta e i boschi misti o di conifere.
Oltre agli esemplari di passaggio, durante il periodo di migrazione, sul nostro territorio ci sono pure esemplari di rigogolo nidificanti su alcune ristrette aree dei monti Peloritani.
In modo particolare sulle vallate più interne della provincia (sia lato ionico che tirrenico), lì dove l’acqua corrente non manca neppure nel cuore dei mesi estivi, tra gli incontaminati boschi di pioppo e platano orientale, il rigogolo ha deciso di nidificare.
Il suo caratteristico verso si può ascoltare nelle caldissime giornate estive, fra le fronde dei pioppi e dei platani orientali, che caratterizzano i fondovalle dei nostri splenditi Peloritani.
Nonostante la specie nel suo areale complessivo non risulta particolarmente minacciata, in Italia sembra si stia verificando una diminuzione della presenza di questo uccello, probabilmente per via della modificazione degli habitat ideali alla nidificazione.