“Abbiamo sempre sostenuto che fare accoglienza significhi provvedere all’organizzazione di procedure e prassi in grado di fornire un’adeguata sistemazione a chi scappa da situazioni infernali e, dopo viaggi di morte e di speranza, cerca un po’ di tranquillità e serenità. Allo stesso tempo, riteniamo che vadano individuate situazioni adeguate, di concerto con le comunità ospitanti”. La nota è a firma della Unione Sindacale di Base di Reggio Calabria, insieme ad altre associazioni e si riferisce in modo particolare all’ultimo sbarco di migranti ed alla loro sistemazione, a dir loro senza una adeguata organizzazione.
“Negli anni in cui gli sbarchi a Reggio Calabria sono stati tanti, abbiamo denunciato più volte la gestione emergenziale e l’impreparazione delle istituzioni, a tutti i livelli, nel fronteggiare un fenomeno, quello migratorio, che richiede invece ragionamenti e interventi di carattere strutturale.
Abbiamo ancora davanti agli occhi le immagini vergognose delle strutture di Archi, dello Scatolone o del Boccioni, – viene sottolineato nella nota – dove venivano ammassati esseri umani senza il rispetto delle condizioni minime di igiene, salubrità e, soprattutto, dignità per donne e uomini che speravano di aver finalmente trovato quella tranquillità che da tempo cercavano.
Allo stesso tempo, riteniamo che fosse e sia tutt’oggi improprio utilizzare per l’accoglienza strutture che hanno una vocazione e una destinazione d’uso ben diversi, come quelle sportive. Le palestre – viene spiegato – non nascono e non si prestano a ospitare flussi di persone il cui passaggio sul nostro territorio non è certo più un fatto sporadico e imprevedibile”.
L’accoglienza secondo le associazioni firmatarie della nota che oltre all’Usb di Reggio Calabria sono csc Nuvola Rossa di Villa San Giovanni e ASD Polisportiva Elio Sozzi e Potere al Popolo di Reggio Calabria, va fatta in altri luoghi che andrebbero reperiti per tempo, con una programmazione politica e organizzativa attenta, in grado di curare i dettagli e fornire risposte adeguate ad una questione che non può più essere bollata come emergenziale.
“Gramsci sosteneva che “la storia insegna ma non ha scolari”. Così ci ritroviamo per la seconda volta nel giro di un mese ad assistere nuovamente a scene deplorevoli: persone appena sbarcate e stremate dal viaggio parcheggiate all’interno di palestre cittadine in condizioni di estrema precarietà ed esposte ad una calura infernale che viene ancora più acuita dai tendoni e dalle lamiere delle strutture sportive.
Riteniamo inaccettabile – conclude la nota – questo modo di agire da parte delle istituzioni. Chiediamo che chi di competenza si pronunci sull’accaduto e sollecitiamo chi ricopre incarichi di governo e di amministrazione della città ad attivarsi immediatamente per trovare una soluzione rapida e alternativa”.