Approfittando dei solleciti che Rfi ha recentemente diramato ai Comandi di bordo circa rimbarco delle autovetture in tutte le invasature per non incorrere in violazioni contrattuali nei confronti della società Bluferries, con la quale è vincolata da un contratto di servizio, l’Orsa e la Rsu del personale navigante, “pur condividendo le serie ragioni che hanno reso indispensabile il provvedimento restrittivo, chiedono alla
Procura della Repubblica di valutare l’opportunità di restituire in tempi brevi, compatibilmente con le esigenze investigative, la rampa di accesso alle navi, per rendere più agevoli e snelle le operazioni di imbarco/sbarco degli automezzi, ripristinando di fatto l’ormai storico e raro collegamento da e per il porto storico di Messina”.
La rampa è stata sequestrata in seguito all’incidente mortale dell’aprile 2013, che ha coinvolto una 31enne finanziera salernitana. “Alla luce delle risorse pubbliche spese per l’ammodernamento di tutte le rampe di accesso
alle navi (carrabili), della costruzione delle nuove e moderne passerelle pedonali e del costruendo ascensore in seconda invasatura”, i sindacati auspicano “che Rfi, un attimo dopo il dissequestro della rampa, disponga il ripristino del servizio di traghettamento dei viaggiatori appiedati che rientrerà nei vincoli del contratto di servizio sopra richiamato. In altri termini si spera che, finiti gli alibi, si torni ad offrire un serio servizio di qualità, specialmente nelle ore notturne e festive”.