“La storia dell’attuale procuratore generale di Messina è costellata da comportamenti e fatti lesivi del prestigio e del decoro della magistratura: Antonio Franco Cassata va trasferito non soltanto per l’incompatibilità generata dalle indagini a carico del figlio (per associazione a delinquere finalizzata alle truffe assicurative), ma per fatti ancor più gravi”.
Lo ha detto Sonia Alfano, presidente della Commissione Antimafia Europea, che ha scritto una lettera aperta alla I° commissione del Consiglio Superiore della Magistratura nella quale elenca una serie di circostanze piuttosto importanti, per le quali chiede “una valutazione attenta e approfondita”: dalla conversazione per strada con la moglie dell’allora boss latitante Giuseppe Gullotti, ad alcuni ‘interventi’ del giudice in ambito giudiziario per favorire persone a lui vicine; dal suo ruolo all’interno del circolo paramassonico ‘Corda Fratres’, al quale sono stati iscritti i boss Giuseppe Gullotti e Rosario Pio Cattafi, ad un viaggio verso Milano che il giudice avrebbe fatto insieme al boss mafioso Pino Chiofalo nel 1974.
“Di recente – racconta la Presidente della Commissione Antimafia Europea – il procuratore generale Cassata è stato condannato in primo grado per diffamazione pluriaggravata ai danni del prof. Adolfo Parmaliana, morto suicida il 2 ottobre del 2008 a causa delle persecuzioni giudiziarie perpetrate nei suoi confronti da una certa magistratura messinese-barcellonese. A questo punto – conclude Sonia Alfano – dubito servano ulteriori elementi per allontanare l’infedele magistrato Cassata dalla guida della Procura generale di Messina”.