Politica

Varato il Waterfront… dell’immondizia?

Da Fdi ad AmaReggio passando per l’ex candidato sindaco Nino Minicuci, numerose le critiche mosse da partiti, associazioni d’area e singoli esponenti politici riguardo al Waterfront di Reggio Calabria appena inaugurato. Vediamo insieme.

AmaReggio

In una nota, AmaReggio irride il giorno «della “presa del Waterfront”» da parte di un primo cittadino «eletto dai vivi e persino dai morti». Da un lato, si evidenzia che l’opera è stata «pensata e messa in piedi da altri»; dall’altro, che per le vie di Reggio Calabria sono stati simultaneamente inaugurati «anche diversi “Immondizia Front”». Riferimento a un’azione dimostrativa firmata proprio da AmaReggio.

Cittadini per il cambiamento

Prosegue l’invettiva di Nuccio Pizzimenti e di Cittadini per il cambiamento nei confronti di un’«inaugurazione anomala, a pezzi e in due tempi dei manufatti annessi al Waterfront», considerata sorta di «catalizzatore elettorale». Questo non solo per l’esigenza di maquillage politico dopo lo “scandalo brogli”, ma anche perché durante la campagna elettorale 2020 «s’inaugurarono le illuminazioni della scalinata fronte-Lido, con assessori e consiglieri del centrosinistra». Ecco perché, secondo Pizzimenti, questa “trovata” si ripete, a tronconi, e – a suo giudizio – sempre in quanto c’è una votazione a un passo.

Invariata invece la già segnalata situazione della «spazzatura dentro e fuori il Lido». Il sdinaco, invece di rimuoverla come caldamente suggerito da Cittadini per il cambiamento, «per nasconderla agli occhi della cittadinanza, l’ha solo spostata di circa 4 metri, sistemandola dentro un punto più “appartato” del Lido stesso, per renderla invisibile». Di fatto, ad avviso di Pizzimenti, limitandosi a prendere in giro i cittadini.

Fratelli d’Italia

«Era ora!», esclamano da Fdi rispetto al varo del Waterfront reggino. «Un’opera sicuramente strategica che aumenterà l’appeal turistico della nostra città – fanno presente gli esponenti meloniani con onestà intellettuale –;certo è, se fosse completa nella totalità della sua idea progettuale, sarebbe stato un giorno storico». Tuttavia il partito ha deciso di partecipare in silenzio all’inaugurazione, con anche una delegazione di Gioventù nazionale. (Un silenzioin realtà infranto, abbiamo poi visto, dall’eloquente striscione del circolo “Franco”).
Il messaggio, dicono Denis Nesci & C., dev’essere chiaro: è quanto mai paradossale che a inaugurare l’opera – parziale – oggi sia «lo stesso soggetto istituzionale che in un passato non troppo remoto, ha aspramente criticato l’opera, fino a bloccarla e definanziarla».

Nino Minicuci

Il consigliere comunale e metropolitano della Lega Nino Minicuci a sua volta ha fatto presente d’essersi rivolto direttamente al prefetto Massimo Mariani, nell’autunno scorso, «per impedire che il sindaco (trasgredendo la legge elettorale) tenesse un’inaugurazione\comizio proprio al Waterfront, a conclusione della campagna elettorale».
Nel merito, poi, secondo l’ex candidato alla sindacatura di Reggio Calabria quello avvenuto è il varo di «un progetto del centrodestra risalente a più di 10 anni fa, peraltro amputato rispetto alle sue origini». Peraltro «definanziato e giudicato ‘poco utile’ dallo stesso Falcomatà, prima di una clamorosa piroetta che lo ha fatto tornare in sé». A pochi metri dall’opera oggetto d’iniziativa inaugurale, « quell’ecomostro che è diventato il Lido comunale»; luogo che «in teoria dovrebbe essere il biglietto da visita per ogni turista che è un luogo abbandonato e degradato che fa a pugni proprio con il nuovo Waterfront».

Ancora Italia

Giuseppe Modafferi e Ancora Italia vanno dritti al punto: a loro non son piaciute affatto le dichiarazioni quasi bipartisan del deputato di Forza Italia Ciccio Cannizzaro sul Waterfront e circa la sua stessa partecipazione al momento inaugurale. «Ci sfugge come si possa parlare di vittoria della città, quando è sotto gli occhi di tutti: il degrado urbano, il limite nella gestione dei servizi essenziali, l’abbandono delle periferie, i rifiuti, la mancanza di una visione per il futuro, le difficoltà finanziarie dell’Amministrazione, l’illegalità e immoralità presenti a Palazzo San Giorgio».
In più, è la considerazione di Ancora Italia, quello inaugurato è in sostanza «un pezzo limitato di un’opera immaginata nel 2007, con dimensioni, caratteristiche, anima diverse, finanziata nella sua interezza. L’attuale Sindaco nel 2015 decise di definanziare l’opera ritenendola non prioritaria e stornare i fondi previsti per i servizi urbani, i risultati dei servizi li abbiamo visti nel primo tempo». Mentre Cannizzaro avrebbe il torto di scordarsi facilmente del «clima poco istituzionale della campagna elettorale» e della «grave questione dei brogli per la quale la procura continua ad indagare, ma che sappiamo sono avvenuti (per le dichiarazione degli interessati)».

Fiamma tricolore

«Le casse del Comune sono vuote ormai da anni e agli ingenti e imprecisati debiti si aggiunge l’incapacità dell’amministrazione di riscuotere i tributi – è parte dell’ampia premessa della Fiamma tricolore –. Ditte che quotidianamente, una dietro l’altra, abbandonano lavori in stato di avanzamento perché non ricevono un euro dal comune fino a giungere ai ritardi nel rimborsare agli esercenti le somme dei buoni spesa Covid finanziati dalla regione e dal Governo».
In definitiva, secondo Peppe Minnella & C. «Reggio va ripensata nella sua interezza» e l’Amministrazione avrebbe solo cercato di far scordare le proprie carenze con l’inaugurazione del «monco Waterfront», peraltro in una «commistione senza precedenti tra maggioranza e opposizione».