"Registriamo con grande preoccupazione la notizia del parere negativo dell'Assessorato competente della Regione Siciliana in merito alla richiesta, formulata dal Comune di Messina, di non assoggettabilità alla Valutazione Ambientale Strategica della Variante al Piano Regolatore Generale" – con queste parole inizia il documento di CapitaleMessina scritto a quattro mani dall'architetto Falzea, urbanista e dal geologo Privitera, esperto di protezione civile –
"Palermo di fatto rimanda al mittente la cosiddetta "Variante di Salvaguardia Ambientale", predisposta dal Comune, con un articolato parere che preoccupa non poco gli operatori del settore edile e rischia di mettere in crisi migliaia di famiglie messinesi." – continua la nota -. "Infatti nel parere si suggerisce all'Amministrazione Comunale, la quale secondo la Regione non è stata in grado di compiere scelte coerenti con la salvaguardia del territorio, di bloccare qualunque attività edificatoria per “tirare fuori le amministrazioni pubbliche dalle pressioni socio economiche locali” e garantire quindi al comune di operare con la dovuta "tranquillità" nella redazione del nuovo Prg. Ma c'è molto di più.
La Regione, infatti, sottolinea l’assenza di proposte d’intervento da parte del Comune per mitigare le condizioni di rischio delle aree già edificate rispetto alle condizioni di pericolosità idro-geomorfologica ed alle emergenze ambientali cui risulterebbero esposte, non riuscendo così a programmare interventi volti ad "assicurare la salvaguardia della vita umana ed al contenimento dei danni economici derivanti da eventi di dissesto idrogeologico".
"Da quanto esposto nella nota della regione emerge chiaramente – asserisce CapitaleMessina – l’insufficienza della proposta “Variante” rispetto ad una conclamata condizione di pericolosità e suscettività al dissesto idrogeologico di parte del territorio cittadino. Stando così le cose, si mette a serio rischio la tenuta socioeconomica di Messina e la sicurezza dei suoi abitanti. Risulta evidente – è opinione del movimento politico – che l'insufficienza della "Variante" riflette l'insufficienza del progetto politico proposto dall’amministrazione, che dovrà farsi carico della responsabilità delle scelte riconducibili certamente all'assessore al ramo ed ovviamente al Sindaco, ai quali chiediamo di fornire alla città, in tempi brevi, i chiarimenti necessari. Inoltre – continua il ragionamento di Falzea e Privitera – riteniamo che uno strumento urbanistico di Salvaguardia non possa solo registrare vincoli già esistenti o porre solo limiti e paletti, ma debba essere una occasione per la riqualificazione delle nostre aree urbane e periurbane, in molte parti degradate e prive di dignità, in altre instabili per problemi di carattere idrogeologico e geomorfologico. Occasione per una reale presa di coscienza della fragilità naturale del territorio in cui viviamo e della necessità di adottare reali politiche di salvaguardia e controllo anche attraverso il coinvolgimento di esperte professionalità e centri di ricerca."
"Eliminare gli indici di edificabilità in una porzione delle zone di espansione del PRG vigente è condivisibile ma non porta a nulla, se – sostiene CapitaleMessina – contestualmente non si elaborano strategie che agevolino gli interventi per rendere più bella e sicura la città esistente, per sostituire i fabbricati fatiscenti e/o a rischio sismico e costiero, per stabilizzare i pendii anche attraverso l’uso agricolo degli stessi, per allontanare i fabbricati dalle aste torrentizie, ecc.. La Salvaguardia Ambientale interessa anche la città già costruita, come ha anche evidenziato la Regione nel parere di restituzione del Piano, perché è lì che si registrano i pericoli maggiori, con fabbricati fatiscenti privati ma anche pubblici (pensiamo alle scuole, che dovrebbero essere i luoghi più sicuri), ed è sempre li che si producono i maggiori danni per l’ambiente, con edifici vetusti che sono veri e propri colabrodo energetici."
"Ed in quest’ottica – concludono Falzea e Privitera – la Valutazione Ambientale Strategica (VAS) deve necessariamente accompagnare la costruzione del Piano di Salvaguardia (che è una variante al PRG vigente): non è accettabile che l’Amministrazione Comunale chieda alla Regione una esclusione da detta procedura, è errato, dannoso ma anche in contrasto con la normativa vigente".
Sul tema anche il gruppo Briguglio – Musumeci: “L'Amministrazione Accorinti – dicono – non ha tenuto in debita considerazione le reali esigenze della cittadinanza in quanto ha trascurato le osservazioni mosse al riguardo dagli Ordini professionali degli Ingegneri e degli Architetti e quelle evidenziate dal Genio Civile. In particolare le strategie adottate, soprattutto l’ostinazione nell’identificazione delle aree sulle quali trasferire le cubature, identificate nelle Zone Zir – Zis (per le quali tra l’altro non sono presenti neanche i piani di utilizzo così come previsto dalla legge Regionale n. 8 del 2012), non hanno trovato riscontro nelle reali esigenze sociali del territorio (vedi zone degradate del Rione Taormina, Camaro San Paolo, Viale Giostra, Viale Gazzi, ect.), aree sulle quali sarebbe stato auspicabile intervenire al fine di riqualificarle significativamente anche alla luce della prossima realizzazione della nuova via don Blasco. Nonostante molte delle criticità del Piano fossero state preventivamente poste all’attenzione, l'Amministrazione Accorinti è andata avanti per la sua strada, chiusa nella sua autosufficienza e incompetente arroganza producendo l'ennesima beffa per la Città e vanificando il pur minimo tentativo di avviare un modello di sviluppo sostenibile. In questo caso è stata frustrata ogni possibilità di dare un po' di ossigeno all'edilizia ormai ferma e nello stesso tempo di salvaguardare il paesaggio collinare e di preservare Messina. Quello della Regione è un chiaro giudizio di incompetenza e incapacità di rapportarsi con le formazioni sociali e professionali che suona come ennesima bocciatura di un'Amministrazione sempre più lontana dai messinesi e dagli interessi permanenti della nostra città".