Gestione rifiuti, inizia un’altra settimana cruciale. Il 31 dicembre si avvicina, quindi il conto alla rovescia verso la data che è stata fissata per dire addio a Messinambiente non si può più fermare. I tempi sono strettissimi ed è evidente che non si riuscirà ad arrivare nel giro ormai di due settimane a costituire la nuova società, completare le procedure di trasferimento del personale e dei mezzi, affidare la gestione dei servizi di igiene ambientale, pulizia e cura di aree verdi e cimiteri. Ciò che è certo però è che i servizi non possono fermarsi dal 1 gennaio. Quindi si dovrà ricorrere ancora una volta a strumenti “straordinari” per gestire l’ordinario e non ridurre la città ad una grande discarica a cielo aperto. Nel frattempo si fanno i conti anche con il presente, con le ormai consuete difficoltà nella raccolta rifiuti che purtroppo non fanno più notizia, con le emergenze cicliche in cui la città si ritrova. E il dato che sicuramente è inconfutabile è che si è perso troppo tempo. Prima dietro il faraonico progetto della Multiservizi, poi per dare all’Amam anche i servizi rifiuti, alla fine per creare di sana pianta una nuova società che raccolga il testimone di Messinambiente e Ato3.
In questo momento a dettare i tempi è l’ultimo parere dei Revisori dei Conti che ha frenato la corsa verso la MessinaServizi Bene Comune. Quel parere negativo che l’assessore Daniele Ialacqua e la giunta Accorinti hanno deciso di seguire per evitare che la delibera possa arenarsi ulteriormente. I revisori hanno chiesto di scindere in due distinti provvedimenti la costituzione della società e l’affidamento dei servizi con relativi contratti di servizio. L’amministrazione confezionerà le delibere già in questi giorni, ma servirà altro tempo per il nuovo parere e poi per il passaggio degli atti in commissione e poi in consiglio comunale. Insomma, se tutto va bene, entro fine anno probabilmente si arriverà solo a costituire la nuova società. Ma i cittadini vogliono vedere la città pulita, soprattutto quando si trovano a pagare tributi salatissimi. E dunque saranno settimane di gran lavoro.
I timori ovviamente serpeggiano anche tra i lavoratori. E così il sindacato Orsa ha deciso di intervenire per segnalare come i continui rimpalli di atti stiano solo provocando inutili e dannosi ritardi: “La città ed i lavoratori hanno assistito all’ennesimo passaggio a vuoto nella fondamentale riorganizzazione e ristrutturazione del sistema rifiuti comunale, rispetto al quale l’Amministrazione nel corso di circa tre anni ha inanellato una serie interminabile di magre figure, rivelandosi in più occasioni incapace di prendere una decisione precisa e soprattutto di essere in grado di portarla a buon fine.
L’ipotesi Amam è stata accantonata con una disfatta politica consumatasi per mano dello stesso collegio dei revisori, da buona parte dei consiglieri comunali e dallo stesso presidente della società, ovvero quel Leonardo Termini cui lo stesso Sindaco ha successivamente formulato richiesta di dimissioni, incassando un bel “marameo!”. Successivamente la sgangherata Giunta Accorinti, pur avendo strappato un’intesa di massima con i Capigruppo del Consiglio Comunale che ha già approvato il piano aro su cui è fondata la scelta amministrativa di una nuova società in house che si occupi del settore rifiuti in via esclusiva, è riuscita nell’incredibile impresa di farsi bloccare nuovamente dai revisori dei conti, in verità non nuovi a motivare i loro pareri negativi sulla base di osservazioni che non si limitano ad aspetti di natura amministrativo contabile. Tuttavia, ora che la palla è tornata all’Amministrazione chiamata a scindere in due deliberazioni la costituzione della società ed il contratto di affidamento del servizio, non si può non rilevare come l’incredibile lentezza procedurale e l’incapacità di condurre in porto il percorso amministrativo pressoché delineato, denotano delle responsabilità evidenti su chi istruisce gli atti andando regolarmente a sbattere contro gli ostacoli che si frappongono”.
La segretaria Francesca Fusco punta però il dito contro il direttore generale di Palazzo Zanca: “È noto come tale responsabilità non sia nei fatti ascrivibile al sindaco Renato Accorinti, il quale ha dimostrato come non sia lui a condurre realmente il fondamentale procedimento amministrativo, bensì sia riconducibile al direttore generale Antonio Le Donne il quale, dall’alto del suo incarico molto ben remunerato, sulla riorganizzazione del sistema rifiuti non ne ha letteralmente azzeccata una, a partire dalle cose complicate a finire con quelle più facili. Anzi, l’atteggiamento di Le Donne ha palesato una notevole presunzione che ha pesato e pesa fortemente sulle spalle dei lavoratori in attesa di conoscere il loro futuro, con particolare riferimento ai dipendenti di Messinambiente la cui ennesima proroga scadrà alla fine del corrente mese”.
L’Orsa, ormai esasperata dal modo di operare dell’Amministrazione, dinanzi al nuovo stop imposto, invita il Direttore Generale a redigere celermente i nuovi atti deliberativi ed a condurre le operazioni con efficacia, efficienza e con quel pizzico di umiltà necessaria per incassare l’approvazione sia del Collegio dei Revisori sia del consiglio Comunale”.
Francesca Stornante