Indaga la Direzione Distrettuale Antimafia sul preoccupante episodio avvenuto qualche giorno fa nel carcere di Gazzi, dove Angelo Lorisco e Antonio Rottino, coinvolti nell'operazione Vecchia Maniera, sono stati aggrediti da altri detenuti.
L'episodio sarebbe legato proprio all'inchiesta che ha gettato lunghe ombre sul pentimento di Carmelo Bisognano, ex boss dei mazzarroti passato alla collaborazione con la giustizia nel 2010, arrestato qualche giorno fa con l'accusa di aver "aggiustato" delle dichiarazioni nei confronti di Tindaro Marino, uno dei colletti bianchi che aveva a suo tempo contribuito a far arrestare. Rottino e Lorisco sono stati arrestati lo scorso 25 maggio insieme all'ex capo clan ed all'imprenditore del Movimento terra.
Grazie ai due – è l'accusa della Procura – Bisognano faceva "affari" con Tindaro Marino: il primo da collaborante aveva parecchi limitazioni, il secondo ne ha ancora di più perchê è sotto processo per mafia e le imprese gli sono state confiscate.
Uno dei moventi dell'aggressione potrebbe essere proprio il fatto che gli altri carcerati, in particolare alcuni di loro, barcellonesi e arrestati per mafia, hanno scoperto che Rottino è Lorisco, due personaggi già noti, continuassero ad avere rapporti col pentito. L'episodio è ancora molto poco chiaro, malgrado qualcuno degli aggressori abbia persino confessato. In questi caso, infatti, è previsto che nei penitenziari vigano regole per evitate che i detenuti si incontrino.
Intanto l'indagine "vecchia maniera" va avanti. All'interrogatorio di garanzia, il collaboratore Bisognano, assistito dall'avvocato Fabio Repici, ha preferito fare scena muta, avvalendosi della facoltà di non rispondere alle domande degli inquirenti. Adesso la vicenda va al vaglio del Tribunale del Riesame.
Alessandra Serio