Dare voce al lavoro. Tutti i giorni. Non quando il calendario ci ricorda che la Repubblica italiana è fondata sul lavoro, non quando i dibattiti si concentrano in 24 ore di slogan, cortei e rivendicazioni. Dare voce al lavoro e ai lavoratori in un giorno qualunque, parlare di occupazione in una città che purtroppo soffre amaramente la crisi di questi tempi e in cui le vertenze e le battaglie di questo tipo non fanno più notizia. Così è nata #OGNIGIORNOÈPRIMOMAGGIO. L’appuntamento è per venerdì dalle ore 18.30 per un “Primo Maggio fuori stagione", perché in un territorio dove la priorità è il Lavoro ogni giorno è giusto per mettere al centro del dibattito sviluppo e occupazione.
Un’iniziativa nata dalla tenacia e dalla voglia di non arrendersi dei 25 ex Servirail che da più di un mese presidiano piazza Cairoli in nome di quel lavoro che pensavano di aver conquistato con il sacrificio e con la lotta e che invece adesso si sono visti scivolar via per un mancato rispetto degli accordi sanciti cinque anni fa. Loro ogni giorno, da quel banchetto in piazza, si fanno vedere e sentire. Hanno insegnato che si può protestare con una chitarra in mano, che ci si può far sentire anche cantando una canzone, sono riusciti a far germogliare il seme della solidarietà in una città che solitamente è restia e apatica. In tanti, in questo mese, sono passati dal presidio di piazza Cairoli per dare sostegno e vicinanza agli ex Servirail. Esponenti politici di ogni schieramento, lavoratori impegnati in altre vertenze, lavoratori che invece ce l’hanno fatta ma non dimenticano che cosa significa soffrire, semplici cittadini.
I lavoratori ex Servirail adesso però chiamano a raccolta le vertenze cittadine assieme a Istituzioni, associazioni e comuni cittadini per una vera e propria jam session di pensieri, opere e musica per chi vorrà dire la sua, proporre il suo impegno o dare la sua testimonianza sul problema del lavoro a Messina. “Microfoni aperti” per chiunque vorrà esserci e dare il suo contributo, per gli ex Servirail ma anche per dare un segnale forte e non far prevalere sempre e solo la rassegnazione.
“Accendiamo una scintilla di speranza in questa città … per un futuro migliore” chiedono i lavoratori. Ma senza un presente in cui ci si ribella e ci si unisce, tutti insieme, non ci sarà nessun futuro.
Francesca Stornante