"L'Acquario nella Zona Falcata – Una idea di riqualificazione urbana" è un progetto realizzato dall’ing. Domenico Amato e dall’arch. Barbara Trimboli. E’ stato presentato ieri, nella sede di Vento dello Stretto, e consiste nella realizzazione di acquari giganti all’intero dei silos utilizzati da Eurobunker, con la realizzazione di un sistema di camminamenti a spirale che consente la fruizione delle grandi vasche. Le parole chiave del progetto sono: riutilizzo, trasformazione, rigenerazione.
Prevede il riutilizzo dei muri di contenimento già esistenti, sui quali sarebbero realizzare delle “passeggiate” di collegamento fra i diversi acquari e prevede, inoltre, la creazione di una vasca sottomarina da ricavarsi tra i due moli esistenti ed abbandonati. La presentazione è stata seguita da un interessante dibattito, durante il quale gli esponenti delle associazioni presenti hanno avuto modo di approfondire gli aspetti tecnici e le ricadute economiche e culturali del progetto.
“L'idea rappresentata dall'ing. Domenico Amato e dall'ing. Manlio Marino – affermano il presidente di Vento dello Stretto, Ferdinando Croce, la responsabile di Zda, Marina Trimarchi, ed il consigliere comunale Piero Adamo – presenta non pochi punti di interesse: primo fra tutti il riutilizzo dei container esistenti e dei muri di contenimento. Inoltre, il progetto non aumenterebbe la cubatura esistente, e consentirebbe la creazione di un percorso ittiologico, data la sua prossimità all'Istituto Talassografico”.
Durante i prossimi appuntamenti del "Focus sulla Falce" verranno divulgate e discusse altre idee progettuali, al fine di creare un progetto condiviso per la riqualificazione della Zona Falcata.
“Siamo entusiasti – concludono Adamo, Croce e Trimarchi – dell’idea di riqualificazione proposta perché riutilizzare, rigenerare e ripensare un luogo simbolo di un utilizzo ormai anacronistico della Falce è il punto di partenza migliore per innescare la riqualificazione tanto auspicata e che oggi sembra essere entrata nei programmi delle Istituzioni. Le possibili sinergie con l’eccellenza rappresentata dall’adiacente Istituto Talassografico e con la vicina Real Cittadella, anch’essa nei progetti di riqualificazione promossi in questi giorni, sono il valore aggiunto di questa idea progettuale. Non ci stancheremo mai di dire e ribadire che Messina è nata nella Falce e dalla Falce può risorgere”.