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Verde pubblico, il consigliere Coletta contesta la gestione: “Più cura per alberi e piante”

MESSINA – “Un disastro nella gestione del verde pubblico”. Per il l consigliere della IV Municipalità Renato Coletta, del Partito democratico, il giudizio è netto: “Alberelli messi a dimora da pochi mesi e non annaffiati; distacco di grossi rami dai tronchi di alberi potati male; messa a dimora di alberi non adatti al contesto urbano; piante collocate nelle fioriere che continuano a seccare perché non annaffiate”. Sul tema del verde pubblico, Coletta era già intervenuto nei mesi scorsi e ribadisce le sue convinzioni.

“Gli alberelli vanno annaffiati”

Sostiene il consigliere: “In primavera sono stati messi a dimora centinaia di nuovi alberi che a luglio già manifestavano i primi segni di stress causati della mancata irrigazione, quali la perdita delle foglie spesso seccate, così come i rami. È fondamentale che le piante vengano irrigate frequentemente durante la delicata fase di attecchimento, altrimenti si favorisce la morte della pianta, come nel caso di alcuni alberelli. Ricerche scientifiche hanno evidenziato  che le piante provenienti da coltivazione in vasi, abbiano un tasso di mortalità alquanto elevato se l’irrigazione è carente, o peggio, interrotta dopo la messa a dimora nel terreno, come nel caso degli alberelli piantati in città”.

“Un distacco dai tronchi di alberi potati male”

Continua Coletta: “Lo scorso mercoledì si è verificato il distacco (scosciamento) di un grosso ramo di Acero a piazza Antonello, che solo per un puro caso non ha coinvolto i passanti. Non si tratta di un caso isolato, né è stato causato dal vento. Il 17 luglio scorso, un grosso ramo di una vecchia Jacaranda presente nella villa Mazzini, si era schiantato sul marciapiede del corso Cavour. Anche in questo caso fortunatamente non è stato coinvolto nessun passante. Sono ormai troppi i grossi rami non adeguatamente potati e quindi appesantiti dalle piogge, o sollecitati  da forti raffiche di vento che si distaccano dai tronchi, comportando diversi interventi dei vigili del fuoco. Questi pericolosi cedimenti sono  evidentemente dovuti a discutibili potature operate da Messina Servizi, che hanno fatto sviluppare troppo i rami sia in altezza che lateralmente, favorendone la rottura. Oltre ai rischi di incolumità pubblica, non si possono continuamente chiamare e quindi distrarre da interventi di soccorso i vigili del fuoco”.

“Alberi non adatti al contesto urbano”

Dichiara il consigliere del Pd: “Recentemente in via San Camillo sono stati piantati, evidentemente per errore, una qualità di alberi assolutamente incompatibile con il contesto urbano. Mi riferisco agli otto alberelli di “Sophore Pendula” (nella foto, n.dr.) che hanno uno sviluppo delle chiome verso il basso che ostacola il traffico pedonale e persino quello veicolare, quando l’albero raggiunge la piena maturazione. Fra l’altro nella stessa via sono state messe a dimora correttamente anche delle Robinie, quindi si tratta di un grossolano errore nella scelta delle alberature?”, s’interroga Coletta.

“Le piante collocate nelle fioriere vanno annaffiate”

E ancora: “Registro una vera e propria strage di “Phoenix Roebelenii” e Gerani piantati nelle 15 fioriere in cemento di via Sant’Agostino e piazza Basicò. Andavano annaffiati. Recentemente quelle seccate sono state eliminate per essere sostituite con altre uguali che verosimilmente faranno la stessa fine, come quelle delle fioriere del Palacultura, di via Monsignor D’Arrigo e tante altre. Per non parlare delle aiuole del tram, o della rottura di centinaia di tutori da 4 cm, distrutti dagli urti delle macchine in fase di parcheggio e precipitosamente sostituiti con quelli più adeguati da 6 cm di spessore”.

Conclude Coletta: “Ci auguriamo che le piogge di settembre possano in qualche modo salvare gli alberelli e le piante destinate a seccare, ma dato che la manutenzione del verde, da parte di Messina Servizi, è realizzata con i soldi dei cittadini, dobbiamo pretendere che venga fatta per bene, evitando  di fare andare in sofferenza o peggio, appassire il nostro, più che mai prezioso, verde urbano”.

Per il consigliere su tutti i progetti, come ForestaMe, manca il “confronto e la condivisione con la città e le circoscrizioni, in barba ad un decentramento amministrativo mai attuato”.

Interdonato: “Dal piano quinquennale una svolta verde”

Da parte sua, ha sottolineato di recente la presidente di Messina Servizi Maria Grazia Interdonato: “Il lavoro che si fa per contratto di servizio di potatura e cura del verde può fare poco o nulla di fronte ad arbusti che presentano danni all’apparato radicale. Molti di questi alberi sono stati danneggiati negli anni nel corso di interventi all’asfalto, alle tubature o al passaggio della fibra. L’unica soluzione è il progetto quinquennale proposto dagli assessori Massimo Minutoli e Francesco Caminiti, concordato con noi e con i tecnici e agronomi comunali”. Gli agronomi e i tecnici, in particolare, hanno proposto la sostituzione dei pini con i lecci, essenze mediterranee delle stesse dimensioni ma più adatte alla collocazione.