Silvio Berlusconi e Beppe Grillo, sono loro i veri vincitori di queste elezioni politiche. Nella comunicazione prima e nelle urne dopo . Così diversi eppure così uguali, il leader del Pdl e quello del Movimento Cinque Stelle hanno dimostrato, con i numeri usciti dai seggi, di essere gli unici a saper parlare agli italiani e dire esattamente ciò che loro vogliono sentirsi dire o ciò che loro stessi direbbero se fossero i protagonisti della scena politica italiana.
IL FENOMENO GRILLO. Grillo ha fatto tappa in molte piazze italiane, Messina compresa, l’onda lunga del suo tsunami ha travolto tutti, nord, sud e centro, giovani e meno giovani, e ha davvero accerchiato la politica ed i politici, prendendosi uno spazio all’interno delle istituzioni che va ben oltre le più rosee aspettative e portando in Parlamento 108 deputati e 57 senatori. Chissà quanti dei circa 18 milioni di elettori del Movimento cinque stelle avranno ricordato anche un solo punto del programma di Grillo prima di segnare il simbolo del M5S, ma nelle loro orecchie sarà certamente rimbombato quel “tutti a casa” , slogan ripetuto ad ogni occasione, che ogni italiano avrà detto e pensato almeno una volta negli ultimi 20 anni. Il fondatore del Movimento cinque stelle è il grillo (di nome e di fatto) parlante di quella Italia stanca di stare a guardare che altri agiscano per te pensando ai lori interessi e non a quelli della collettività; di quell’Italia sfruttata , violentata e continuamente vilipesa da politici incapaci, che hanno portato alle macerie il Paese, convinti chissà perché di poterci poi costruire sopra qualcosa di buono e di diverso. Grillo è la vittoria di chi grida, e lui lo ha fatto davvero in ogni piazza, vendetta nei confronti di una politica che ha fallito e ha fatto fallire l’Italia intera.
LA “RESURREZIONE” DI BERLUSCONI. L’altra faccia della medaglia che “immortala" il successo di Beppe Grillo ha il volto di Silvio Berlusconi e la contraddizione è solo apparente. Comunicatore sopraffino e catalizzatore mediatico esattamente come Grillo, il leader del Pdl ha trovato negli studi televisivi , senza distinguo tra le varie emittenti (contrariamente a quanto avvenuto in altre campagne elettorali) , la sua collocazione “naturale” per divulgare il suo messaggio politico-promozionale. Le sue partecipazioni ai più svariati programmi televisivi , da Domenica in a Servizio pubblico di Santoro, da Buona domenica a Ballarò, hanno tracciato il sentiero di una rimonta impensabile sino a due mesi fa. Berlusconi è morto, asserivano convinti esperti analisti politici, il risultato elettorale delle ultime consultazioni politiche ci dice che Berlusconi è risorto, ammesso che fosse davvero mai morto politicamente . Lui meglio di altri si è calato nei problemi della gente comune, sopraffatta dalle tasse, schiacciata dai debiti e dall’assenza totale di prospettive, ha promesso la restituzione dell’Imu e l’abbassamento di tutte le tasse, ha uscito dal suo cilindro magico il condono tombale e si è impegnato a creare 4 milioni di posti di lavoro. Ha dato a tutti la possibilità di credere e sperare in un Paese dei balocchi. E chi non vorrebbe un paese di balocchi, soprattutto se quello che ti chiedono in cambio è “solo” un voto? L’italiano è sognatore nel dna, ottimista per vocazione, furbo per “genesi”: Berlusconi racchiude tutto questo.
I voti ottenuti alla Camera ed al Senato segnano un sostanziale pareggio numerico tra Pd, Pdl e Movimento cinque stelle e se a Montecitorio il centro-sinistra potrà beneficiare del premio di maggioranza per quello 0,36% in più rispetto al centrodestra, al Senato la paralisi governativa sembra essere l’unica conseguenza possibile. Eppure, nonostante questa situazione tanto ingarbugliata istituzionalmente, non si può dire che non ha vinto nessuno. Hanno vinto, anzi hanno trionfato Grillo e Berlusconi. (Danila La Torre)