Il sì del sindaco Accorinti alla fusione Piemonte-Neurolesi è emerso chiaramente già martedì mattina nel corso del confronto a Palazzo Zanca sul matrimonio più contestato degli ultimi decenni a Messina. Ma adesso il primo cittadino lo vuole ribadire spiegandone anche le motivazioni e il percorso che lo ha portato a questa decisione rispetto alle posizioni dell’agosto 2014.
“Quale Sindaco ho inteso assumere il ruolo assegnatomi dalle leggi- scrive Accorinti in una lettera aperta alla città- ovvero di garantire e vigilare affinché vengano poste in essere le migliori condizioni di efficienza ed efficacia delle cure sanitarie da offrire alla città, sia dal punto organizzativo che degli investimenti che per scelte logistiche, strategiche e razionali nell'uso delle risorse assegnate. Ebbene, ispirato da questi principi, e libero da condizionamenti di sorta, ho valutato la tematica inerente la storica struttura di viale Europa , per trovare soluzioni percorribili, sostenibili ed utili all'intera cittadinanza e non già riconducibili a specifici interessi e comodità di pochi. In tempi non sospetti risalenti all'estate 2013, nascevano i primi contatti con il Prof. Bramanti, ispirati non certamente a comuni appartenenze ideologiche e/o politiche, per verificare l'ipotesi di un possibile interesse ed utilizzo da parte dell'IRCSS di una parte dell'Ospedale Piemonte. Poi, l'anno scorso, dopo ampia discussione nella seduta del Consiglio Comunale del 04/08/14, il 7 Agosto ho trasmesso una nota all'Assessore Borsellino nella quale, e' bene ricordare, si richiedeva un fattivo intervento per favorire la "riqualificazione" della Struttura, approfittando del contesto della rimodulazione regionale della rete ospedaliera”.
In quella seduta, come si ricorderà, è emersa tutta la drammaticità di una sorte per il Piemonte che sembrava ormai segnata, in base a quanto dichiarato dal direttore generale Michele Vullo, che sulla scorta delle direttive regionali, annunciava la chiusura del Pronto soccorso e il trasferimento del punto nascita dal Piemonte al Papardo. Le dichiarazioni del manager scatenarono un’ondata di proteste che si protrassero per tutta l’estate e l’autunno. Nel replicare a quanti hanno contestato al sindaco una scarsa determinazione nella battaglia a tutela del nosocomio Accorinti riporta alcune frasi di quella lettera d’agosto alla Borsellino: “…….il Piemonte, premesso che dovrebbe mantenere e potenziare la sua vocazione di struttura per la garanzia dell’emergenza/urgenza….;…nella razionalizzazione degli spazi, potrebbe trovare adeguato utilizzo e sviluppo anche dedicato ad attività e diagnostiche multidisciplinari, ma anche riabilitazione fisica, neurologica, cardiologia, respiratoria, ed ancora…………..fornendo servizi oggi assai richiesti ed oggetto di lunghe liste di attesa, per le quali la centralità della struttura favorirebbe soprattutto l’accesso e la fruibilità agli anziani ed alle fasce deboli. Una struttura sanitaria, al centro della città che si offrirebbe alla cittadinanza fornendo servizi sanitari assai richiesti, spesso oggetto di migrazione passiva (vedi prestazioni di riabilitazione, e per le quali codesto Assessorato ha più volte dettato indirizzi e strategie mirate al potenziamento, sopratutto, nelle strutture pubbliche”
Nella lettera all’assessore il sindaco proponeva anche l’istituzione di un tavolo tecnico con le parti interessate nonché la creazione di “un solo punto nascita e polo materno infantile di 2° livello, determinando questa condizione nella razionale allocazione a Nord della città, raddoppiato, in zona centro-Sud, a più di 15 Km. Dal Policlinico, anch’esso dotato di tutte le strutture previste”.
La Borsellino in quelle settimane non rispose mai ufficialmente al primo cittadino ed anzi in quei mesi rimase in silenzio, mantenendo le posizioni iniziali che avrebbero portato allo smantellamento del Piemonte. A novembre infatti furono proprio gli uffici dell’assessorato a stoppare il ddl Formica sulla fusione delle due aziende sanitarie. Solo l’ok del ministro Lorenzin al progetto portato a Roma dai deputati Formica, Picciolo, Germanà, Mancuso e Garofalo, la convincerà a cambiare idea nel gennaio 2015.
“Adesso- continua Accorinti nella lettera aperta alla città- si sta completando il percorso di ottimizzazione che sembra concretizzarsi nell’assegnazione all’IRCSS Bonino Puleo di gran parte dell’Ospedale Piemonte, portando a circa 200 i posti letto di degenza, mantenendo il Pronto Soccorso e le strutture collegate all’urgenza/emergenza, ed invitando, giorno 8 giugno p.v., ad un “tavolo Tecnico”, tutte le parti coinvolte in questo processo di “ottimizzazione” dell’offerta sanitaria per la nostra città, ivi compreso l’adeguamento ed il potenziamento delle risorse anche per le Aziende Papardo e Policlinico nel sopperire alle variazioni determinate dalla nuova condizione logistica dei punti nascita. Centinaia di assunzioni per personale medico e sanitario sarebbero conseguenti all’approvazione della soluzione, oltre ai finanziamenti, già in essere, per adeguamenti strutturali e logistici, con conseguente ricaduta positiva per imprese e società coinvolte. A questo si aggiunge una allocazione di apparecchiature radiologiche di altissimo livello, nonché di attrezzature connesse con laboratori e tecniche riabilitative, parti delle quali oggi parzialmente utilizzate nella sede dell’IRCSS che troverebbero migliore ed adeguata allocazione in Viale Europa. Questa proposta, che sembra essere sul punto di realizzarsi, è, ad avviso dello scrivente, una vittoria della città, non solo per i contenuti, ma perché frutto di reale sinergia fra quelle parti , politiche, delle direzioni Aziendali, tecniche e sociali che, libere da ben identificabili interessi di parte, si sono adoperate per il bene della collettività, insomma, un vero laboratorio di quello che potrebbe essere, pur nel rispetto delle diversità ideologiche, la città di domani”.
Ed infatti vedere insieme nella battaglia persone così diverse, sotto il profilo ideologico, come Accorinti, Formica, Picciolo, Garofalo è la prova di come sia la prima volta che è sul progetto finale, sul traguardo da raggiungere che si possono trovare sinergie superando le “barricate” e gli steccati per trovare soluzioni e non per lamentarsi di uno scippo o rassegnarsi all’inevitabile. Poi le soluzioni possono piacere o non piacere a tutti, possono essere parziali o non le migliori in assoluto, ma quel che conta è stato provare a proporre senza subire le scelte di altri.
Rosaria Brancato