“Al ballottaggio andremo noi perché lo decideranno gli elettori e non le prove di inciucio o gli accordi. Ci hanno detto che eravamo in ritardo, invece eccoci qui, uniti, contro un centro destra che finora ha espresso 4 candidati. Batteremo qualsiasi populismo e consorteria e andremo noi al ballottaggio”.
Antonio Saitta dà la carica nel Salone delle Bandiere in occasione della presentazione ufficiale della candidatura, insieme alla candidata vicesindaca Maria Flavia Timbro, al responsabile dei Giovani Dem Massimo Parisi che ha aperto l’incontro ed ai 6 candidati presidenti alle Circoscrizioni (Scopelliti, Zullo, Cacciotto, Smedile, Laimo e Biancuzzo).
“In altre stanze volano coltelli, qui c’è una squadra e una proposta di governo- ha continuato Saitta– Uso la parola politica perché non mi vergogno, è una proposta politica che ha visto insieme il Pd, Art. 1, Sicilia Futura, Socialisti, Centristi, Italia dei Valori ed è aperta all’associazionismo. Stiamo vedendo che tutti si candidano a tutto. Noi candidiamo la competenza”.
Ad aprire la convention è stato Massimo Parisi che ha ribadito l’urgenza di un progetto serio, concreto “oggi qui ci sono le competenze maturate nel mondo delle professioni e all’Università, ci siamo noi giovani che crediamo in questa battaglia”.
Presenti i leader della coalizione, dal parlamentare Pietro Navarra a Beppe Picciolo, da Gianpiero D’Alia a Filippo Panarello, da Francesco De Domenico a Pippo Laccoto, l’atmosfera è quella di chi punta dritto al ballottaggio contando anche su 5 liste forti.
“Questa è la nostra campagna elettorale- ha dichiarato Maria Flavia Timbro– e quando dico nostra intendo non mia e di Antonio, ma di una squadra. Dobbiamo rivoltare Messina come un calzino se vogliamo rimetterla in piedi. Non è impresa facile, ma per me non è stato facile neanche restare a Messina. Dobbiamo rifondare Messina attraverso un patto generazionale e rimettere i giovani al centro. Le donne sono le gambe sulle quale camminano le società ed anche su questo c’è tanto da fare”.
Puntando dritti al ballottaggio gli esponenti del centro sinistra riconoscono come avversari i rappresentanti del centro destra ed infatti gran parte dell’intervento di Antonio Saitta è stato caratterizzato dalle frecciate a destra, evitando di sferrare colpi troppo duri ad Accorinti o ai 5Stelle, visti come potenziali alleati in caso di ballottaggio.
Su Cateno De Luca si limita a ricordare l’arresto di novembre, poche ore dopo l’elezione all’Ars, quanto a Dino Bramanti aggiunge: “E’ conosciuto e rispettato ma dietro di lui ci sono divisioni, trasformismi e giochi di potere. Non ho capito se è candidatura dal basso, con il civismo o dall’alto con Musumeci. A destra hanno 4 candidati e Bramanti ha dalla sua le fabbriche delle liste di Genovese e Germanà. Io sono sostenuto da Felice Calabrò, Picciolo, Panarello, D’Alia, Quero, Russo, Navarra, Laccoto. Mi preoccupa il ddl sull’accorpamento del Papardo all’Irccs perché in questo caso ci sarebbe mezza sanità messinese sotto un’unica gestione. Nessuno può credere a Bramanti quando dice che non sapeva nulla di quel ddl e di averlo appreso dai giornali”
La conferenza stampa congiunta di Bramanti e De Luca avvenuta pochi minuti prima a Palazzo dei Leoni è per Saitta “prova tecnica di inciucio” mentre sull’amministrazione Accorinti spiega di voler studiare meglio il nuovo Prg “in modo laico e senza pregiudizi”, stigmatizza un Piano di Riequilibrio che ha fatto avanti e indietro per 5 anni e affonda il colpo solo sull’episodio del “Trump no war”, quando Accorinti in occasione del G7 è salito su una sedia urlando la frase al presidente degli Stati Uniti. “Più che salire su una sedia gridando no war io avrei invitato le first lady a visitare il Museo, che è il secondo più grande da Napoli in giù. Altro che cannolo e arancino”.
Non affonda il colpo neanche su Gaetano Sciacca, M5S “Lo stimo, ora comunque è ufficiale, Casaleggio ha detto sì. Aspettiamo che da Milano spediscano il programma, speriamo solo che non commettano errori e non ci mandino quello di Roma della Raggi….”
Quanto al programma nei prossimi giorni sarà avviata una piattaforma per raccogliere proposte, ma i punti cardine restano l’occupazione per i giovani, il turismo, una riorganizzazione della macchina comunale che non può essere rinviata, la mobilità e le infrastrutture, gli impianti sportivi.
“Diciamo basta alla rassegnazione e combattiamo la mentalità mafiosa. Messina è la città in cui credere”.
Rosaria Brancato