La frattura si è consumata nelle scorse settimane e adesso arriva l’ufficializzazione del divorzio tra la presidente del Consiglio comunale Emilia Barrile e Forza Italia.
Nel dicembre del 2015 la Barrile, all’epoca Pd, era transitata come quasi tutti i consiglieri Dem in Forza Italia a seguito della decisione di Genovese di cambiare fronte.
Due anni e mezzo dopo arriva il divorzio, preannunciato da rapporti burrascosi già nella fase precedente alla campagna elettorale delle Politiche e che affonda le radici nel passo indietro fatto da Emilia Barrile in autunno, quando stava per candidarsi alle Regionali e decise poi di sostenere Luigi Genovese.
La rottura definitiva è arrivata con la candidatura sindaco di Dino Bramanti e con la richiesta da parte della Barrile di una visibilità nella squadra sin dalla prima battuta. Nessun accordo è stato raggiunto e la presidente del Consiglio comunale correrà da sola con la lista Leali come candidato sindaco, peraltro unica donna a competere a Messina per quel ruolo.
Oggi ha ufficializzato l’addio da Forza Italia.
“Da moderata cristiana, ho aderito ad un progetto che non faceva riferimento soltanto ad un partito ma ad un gruppo di lavoro impegnato attivamente per il territorio- scrive- Quel percorso, che mi ha vista al fianco di referenti politici insieme ai quali ho aderito a Forza Italia, si è definitivamente concluso, perché è venuto meno il prerequisito del reciproco rispetto e del dialogo, nonché di quegli obiettivi che ci eravamo posti di perseguire e che continuano ad animare il mio impegno civico e politico. Lascio un partito che non ha mostrato apertura al confronto, fino all’ultima riunione tenutasi a porte chiuse la scorsa settimana tra i suoi rappresentanti (eletti e non) al Royal. Un incontro al quale hanno preso parte deputati in carica e uscenti ma, non mi risulta, alcun esponente che fosse voce diretta del territorio. Mi preme precisare che i rapporti con qualche rappresentante di Forza Italia restano ottimi e di valida interlocuzione, ma si tratta di eccezioni. Quel che non può lasciarmi indifferente è una linea d’azione che non si è ritenuto di condividere e rispetto a cui non si è interpellato alcun referente della città. Parlo di progetti e proposte, non di candidature”.
La Barrile ricorda poi come ancora oggi Forza Italia non abbia alcun organismo direttivo (in tutta la Sicilia infatti il commissario è Miccichè) e sottolinea come questa assenza non giustifichi in alcun modo l’aver ignorato quanti continuano a spendersi per il territorio “Esiste una comunità, quella vera, fatta di gente e attivisti e non solo di blasonati padri nobili o presunti tali. Non mi sono mai sottratta al confronto e persino alle critiche. E ho cercato interlocuzioni fino alla fine con chi fa parte o coordina Forza Italia e credo d’aver ampiamente dimostrato di saper accettare le scelte della maggioranza anche quando divergevano dalle mie idee. È altresì vero, però, che il mio impegno è a servizio prima di tutto della gente che rappresento e non di un simbolo di partito, quale che sia. Non posso dunque proseguire il mio percorso all’interno di FI, i cui autoinvestiti vertici sembrano sempre più attenti ad ascoltare solo se stessi. C’è una città a cui prestare orecchio, attenzione e soprattutto a cui dare risposte. Chiudersi a riccio nelle stanze di un albergo non aiuta certo quel dialogo che è alla base della democrazia nella quale mi piace credere”.